Brewdog lancia sul mercato la Dead Pony Club nel 2011, per mettere a disposizione una birra dal basso contenuto alcolico (3.8% ABV), ma dalla luppolatura consistente.
Essa trae ispirazione dalle Pale Ale americane della costa Ovest, in particolare dalla All Day IPA di Founders. Infatti, la Dead Pony Club è collocabile in quella sottocategoria denominata Session Pale Ale, quell’ibrido che sta tra le American Pale Ale e le Session IPA.
Con il restyling delle etichette, Brewdog ha deciso definitivamente di classificarla come Session IPA, dando un riferimento più diretto e meno confusionario al consumatore.
La ricetta prevede Cara, Crystal ed Extra Pale come grist dei malti e Simcoe, Citra e Mosaic per il reparto luppoli.
ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.
La Dead Pony Club forma subito nel bicchiere una schiuma morbida e soffice, di color avorio con trama fine.
La media persistenza tende a lasciare sguarnita nel giro di breve la parte liquida sottostante, che si attesta su un color ambrato caratterizzato da leggerissime velature.
All’olfatto, i sentori sono mediamente persistenti: si viene accolti da zest di agrumi (lime, arancia, pompelmo), pesca ed un tratto erbaceo leggero e resinoso. Nel finale subentrano note di frutta tropicale, che arricchiscono la freschezza determinata dalla moltitudine di aromi già avvertiti.
La bollicina è media, forse più della norma rispetto ad un corpo scarno e abbastanza tendente al watery.
Nel gusto, l’entrata è immediata su lieve caramello e biscotto leggero, a conferma dell’essenza rilasciata dai malti. Non passa molto per constatare la bassa incisività del sorso, in relazione a tutto ciò che si era potuto avvertire al naso: il taglio netto è abbastanza shockante. Già nel picco dell’assaggio si può verificare una durata molto corta, che lascia la bocca imbarazzata e alla ricerca di qualcosa che non è presente nella giusta portata.
Sembra essere tutto fagocitato in quella manciata di sfumature ottenute dai malti, quando, in un colpo di coda ormai inaspettato, compare una flebile linea amaricante timido a chiudere.
La Dead Pony Club risulta essere una Session IPA che non brilla di personalità e di conseguenza poco impattante nella bevuta. Molto illusorie sono le impressioni olfattive, dal quale ci si sarebbe aspettato molto di più nel sorso. Scarica oltremodo, non soddisfa in generale chi è alla ricerca di qualcosa che lasci il palato aggraziato.
La Dead Pony Club attuale è da giudicare come un passo falso, una birra facilmente dimenticabile che sfigura in confronto a molte altre racchiuse in questa categoria.
NOME BIRRA: DEAD PONY CLUB
BIRRIFICIO: Brewdog
STILE: Session IPA
ABV: 3.8%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.
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