RECENSIONE: EASTSIDE - THE TRUTH

Occorre realizzare una premessa prima di analizzare questa creazione di Eastside Brewing, dettata da un intento ben preciso.
Nel 2017 la YCH (Yakima-Chief Hopunion) ha ottimizzato la manipolazione della materia prima in fatto di luppolo tramite un processo di estrazione particolare. Questo processo permette di avere come risultato finale un concentrato in polvere denominato LupuLN2™.
Il suo grande pregio è l’intensità che essa può fornire come apporto aromatico, risultando molto accentuata ed evitando possibili astringenze o derive vegetali. In termini pratici, la cryo luppolina rilascia molti più sentori fruttati per una concentrazione di amaro inferiore e meno invasiva. Il rapporto in fatto di quantità rispetto al pellet T90 si dice essere di 1 a 2: per raggiungere le stesse caratteristiche del medesimo luppolo in pellet, sembra che si possa usare un quantitativo dimezzato nella forma in polvere.
Altro vantaggio non da poco è l’assorbimento più contenuto del liquido dettato da questa innovazione: di conseguenza, si andrà a perdere meno prodotto finito dalla cotta realizzata.
Dall’altra parte, è giusto menzionare anche qualche “problematica” a riguardo: sicuramente una di queste è il costo non a buonissimo mercato.

Insomma, Eastside Brewing ha voluto cimentarsi con questa nuova frontiera del luppolo in polvere, e ha pensato di farlo con la The Truth, un’American IPA da 6.5% ABV.

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La The Truth forma una schiuma bianca dalla trama fine, che si manifesta abbondante, cremosa e compatta, della lunga persistenza. Il corpo della birra è dorato, con una velatura omogenea che ne enfatizza la colorazione.

L’intensità degli aromi è media: non particolarmente esplosiva, per un olfatto che opta più sulla sobrietà rispetto all’incisività arrogante. Si possono individuare tratti agrumati (lime e pompelmo), con un tocco esotico riconducibile ad ananas e mango. Sullo sfondo si stabilizza la nota dank che dona resinosità, senza sovrastare gli aromi precedenti.
La bollicina è media e consona a sopportare a dovere gli aromi in gioco. Il corpo risulta setoso, grazie soprattutto all’avena che lo fa risultare tale. Ottimo è il bilanciamento per fornire una bevuta molto godibile.
Nel gusto, l’entrata rivela la necessaria dose tropicale che porta subito all’essenza resinosa della luppolatura. Il suo picco non presenta spigoli o intoppi, facendola assaporare appieno, senza sfociare in nessun modo in quell’effetto “verde” che a volte può scombinare certi equilibri nelle IPA. La parabola discendente del sorso porta ad agrume in forma di scorza, ricordando principalmente quella del pompelmo.
Il retrogusto è decisamente secco, caratteristica sottolinea un amaro parecchio lungo ma assolutamente piacevole.

La The Truth è una birra che può fornire diverse indicazioni sull’uso di questa forma in luppolo di nuova generazione. Il risultato è più che soddisfacente. Il tratto resinoso appare pronunciato e nitido, ma soprattutto tenuto a bada in modo sapiente. La resa generale evidenzia una birra apprezzabile per chi adora le luppolature spinte e portate all’estremo, grazie ad un amaro parecchio potente e persistente.