Quando si pensa ad una birra in stile tedesco, l’associazione diretta più comune è in riferimento alle basse fermentazioni. Ma la Germania è anche altro: uno dei pochi stili ad alta fermentazione è associato ad una città in particolare, ovvero Lipsia. Hirsch è il frutto dell’interpretazione realizzata da Hammer di uno stile che può esprimere ancor di più il proprio potenziale soprattutto durante il periodo estivo.
Abbiamo potuto conoscere largamente le numerose proposte offerte da uno dei birrifici che più ha caratterizzato il panorama italiano artigianale nel decennio scorso, ovvero Hammer (se vuoi spulciare qualche recensione del birrificio bergamasco, CLICCA QUI). Dopo aver esplorato il mondo luppolato in lungo e in largo, il birrificio di proprietà di Fausto Brigati, che da qualche anno vede al timone nel ruolo di head brewer Marco Palmisano, non si è sottratto alla possibilità di trattare qualche stile più di nicchia.
Infatti, nel Settembre del 2018 ha fatto il proprio debutto una nuova birra inedita: Hirsch è una Gose da 4.5% ABV, rappresentante di uno stile tedesco storico (se vuoi saperne di più in merito, CLICCA QUI) che prevede alcune linee chiave. Una su tutte, che ritroviamo fedelmente in questa interpretazione di Hammer, è determinata dall’impiego di frumento maltato oltre al classico malto d’orzo. Non manca anche la presenza di coriandolo e sale, elementi essenziali che assicurano la completa attinenza allo stile in relazione alle produzioni originali.
Siete pronti a scoprire un lato di Hammer che sicuramente vi è molto meno conosciuto? Andiamo.

ANALISI VISIVA.
La Hirsch si presenta con una schiuma soffice e leggera, che va ad assomigliare ad una nuvola bianca costituita da una grana variabile nella formazione iniziale. L’evoluzione della bollicina stessa permette maggior stabilità negli istanti successivi, per un degradamento che manifesta un cedimento regolare e compatto.
Il corpo della birra è di colore giallo paglierino, una tonalità molto chiara che viene esaltata dall’aspetto cristallino avvalorato da una trasparenza esemplare (fare attenzione nel mantenere del possibile sedimento all’interno della bottiglia). Tale presentazione visiva permette l’individuazione di alcune risalite repentine che suggeriscono il livello di carbonatazione all’interno del bicchiere.
ANALISI OLFATTIVA.
L’intensità degli aromi è alta, rappresentata da una citricità spiccata basata su note limonose che definiscono il profumo portante. Di base si avverte un buon supporto maltato, leggero e funzionale alla causa. Sprazzi floreali trovano l’ideale incastro nella delicata speziatura fornita dal coriandolo, dosato con sapienza per un equilibrio olfattivo soddisfacente che permette una corretta espressione di tutte le componenti presenti. Si può affermare che l’aromaticità messa a disposizione dalla Hirsch riesce ad allietare positivamente questa fase d’analisi, grazie alla vitalità e alla freschezza dimostrata che corrisponde alle aspettative.
ANALISI GUSTATIVA.
La frizzantezza è briosa e stuzzicante, grazie ad una complementarità funzionale con il grado (accessibilissimo) dell’acidità presente. Il corpo mostra la propria fisionomia molto agile nel sorso, confermando una prerogativa fondamentale per lo stile in questione. La bevuta tende a scivolare via in modo corretto, per garantire un ritmo più che cadenzato grazie alle lunghe sorsate che si possono assestare.
Nel gusto, la componente lattica prende il possesso dei primi istanti dell’(abbondante) assaggio, con suggestioni di agrumi come limone e lime. Il tutto poi decresce repentinamente, lasciando campo d’azione all’impronta maltata che si lascia distinguere nitidamente grazie ai riferimenti di frumento e orzo. Scavallato il picco più alto della bevuta, ci si accinge ad esplorare una seconda parte in cui il coriandolo accarezza il palato con quel tocco leggermente balsamico, calibrato nel miglior modo possibile anche grazie ad una scia salina adeguata per terminare l’esperienza in maniera piacevole. Il finale è dotato di una pulizia avvincente esaltata da una secchezza che favorisce una fruizione rapida e continua, atta a garantire un apporto altamente dissetante.

IMPRESSIONI GENERALI.
La Hirsch si può classificare come la Gose che esattamente ti puoi aspettare. Facile, diretta, senza tanti fronzoli: da un certo punto di vista si può considerare scolastica, ma allo stesso tempo altamente efficace per il compito che deve svolgere. Questa etichetta rosa permette ad Hammer di riempire quella casella dedicata al mondo del light sour, rimasta sguarnita fino al momento della presentazione di questa birra. La cosa più importante è che la Hirsch dimostra di essere una birra ben costruita, essendo rispettosa del proprio ruolo con diligenza e sicurezza.
Non fermatevi ai cavalli di battaglia del birrificio di Villa d’Adda (discorso che si può fare con molti altri produttori): gli amanti dello stile apprezzeranno sicuramente questa proposta, che merita la propria attenzione anche da neofiti di tale concezione. Questa certezza è garantita dall’integrità di un prodotto molto accessibile che può spalancare le porte a bevute di stampo diverso da quelli di cui si è abituati, come un possibile preambolo a quel mondo sour decisamente più strutturato (in tanti hanno iniziato così).

NOME BIRRA: HIRSCH
BIRRIFICIO: Hammer
STILE: Gose
ABV: 4.5%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.
CODICE LOTTO: L177I
IMBOTTIGLIATA: 31/07/2023
SCADENZA: 31/01/2025
BEVUTA IL: 30/12/2023
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