Possiamo iniziare questa recensione facendo una piccola ma doverosa premessa: chi è già avvezzo al mondo craft sa che un paio di birrifici nati a metà degli anni ’90 sono stati fondamentali per la storia del movimento artigianale nazionale. Nella fattispecie prendiamo come esempio Birrificio Italiano, che con la propria Tipo Pils ha esportato un concetto dalla forte identità, riconosciuta ampiamente soprattutto oltreoceano, ma anche Birrificio Lambrate, che ha aperto una strada importante. Quest’ultimo, nel cuore del quartiere omonimo che molti conosceranno per essere teatro di una delle stazioni ferroviarie più note di Milano, ha letteralmente iniziato il popolo milanese a fare conoscenza di un fenomeno esploso poi definitivamente qualche anno più tardi.
Soprattutto Lambrate, nonostante si possa catalogare come birrificio di lunga data, non ha mai disdegnato lo stare al passo con i tempi. Tante sono le uscite annuali, che tengono vivo e in auge il nome del birrificio: tra queste spicca una collaborazione particolare.
Infatti, gli amici di Ølkymisten si sono recati a Milano per elaborare a più mani una Imperial Pastry Stout, dal nome Tiramisù. Sì, proprio il dolce dalle origini (ancora oggetto di dibattito per l’esatta paternità) venete e friulane, diventato un vero cult nazionale, conosciuto ed esportato in tutto il mondo. Il tema prettamente culinario che accompagna questa creazione viene disquisito nel dettaglio sul retro etichetta, con specifiche precise in termini di ingredienti e relative percentuali d’utilizzo.
Sull’importante base alcolica (determinata in 11.5% ABV) e sull’oculato impiego di ben undici malti caramellati (con frumento e avena in aggiunta in piccolissime %), trovano spazio zucchero muscovado, lattosio (4%), fave di cacao (1%), caffè infuso a freddo (0.5%) e aroma di vaniglia (0.05%). Notare bene che quest’ultimo non intende la forma naturale, ma lascio a voi la facoltà di saperne qualcosa in più in merito effettuando una semplice ricerca su Google (poi capirete il perché).
ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.
La Tiramisù si presenta con una schiuma molto fine di colore beige/crema, determinata a proporre una buona ritenzione nella sua affermazione compatta e morbida. Il corpo della birra è decisamente nero, dall’aspetto pieno e immune alla luce in qualsiasi porzione del bicchiere.
L’intensità aromatica è veramente alta e richiama subito il dolce in questione: se si chiudono gli occhi per qualche istante si può immaginare di trovarsi dinanzi ad un piatto con una fetta di torta vera e propria. I sentori rilevabili offrono un profilo altamente amabile, con cioccolato e zucchero muscovado in buona quantità. L’ampliamente sensoriale accoglie cacao e caffè espresso, con vaniglia abbastanza contenuta che agisce in background per dare ulteriore estensione ed appoggio a ciò che delinea maggiormente la struttura olfattiva. Le tostature dei malti garantiscono una base solida sulla quale tali aromi riescono a mantenersi con costanza ed incisività.
La frizzantezza risulta scarica, come giustamente deve essere per birre che prevedono una carbonatazione esile e appena accennata. Il corpo mostra subito il proprio lato pieno e diretto, nonostante appaia con minor alcolicità nella percezione rispetto a quella dichiarata (assolutamente un pregio, anche in relazione ad una birra molto particolare sul lato aromatico).
Nel gusto, la dolcezza generale sorregge i molti sentori coinvolti, come cioccolato al latte e fondente, zucchero muscovado, pane a lunga cottura (quasi bruciato), caramello e cacao. La vaniglia, anche qui, è abbastanza flebile, relegata ad un ruolo secondario che fa compagnia all’accezione di caffè nella giusta portata, valorizzando ancor di più il tutto.
Il retrogusto indica una soglia di amaro che rispecchia gli IBU dichiarata (30), essenziale ed efficace per riportare i canoni della bevuta su un livello equilibrato.
La Tiramisù può essere considerata uno degli esempi più fedeli della concezione che caratterizza il mondo delle Imperial Pastry Stout. La trasposizione di un dessert in forma liquida mantiene le prerogative essenziali e fondamentali che sono trasmesse attraverso una ricetta impostata per ricreare al meglio un risultato altamente attinente.
Per gli amanti delle Imperial Stout più classiche potrà risultare difficile l’approccio, ma se giustamente si contestualizza questa creazione per il messaggio che essa vuole trasmettere, può rivelarsi un’esperienza adatta per compensare la voglia dell’ultima portata prima di abbandonare il tavolo.
NOME BIRRA: TIRAMISÙ
COLLABORAZIONE: Birrificio Lambrate + Ølkymisten
STILE: Imperial Pastry Stout
ABV: 11.5%
FORMATO: LATTINA, 33 cl.
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