RECENSIONE: LIQUIDA - LOKI (SABRO/AMARILLO/MOSAIC)

Finalmente ecco il debutto di Liquida, birrificio che ha appena aperto i battenti in provincia di Ferrara, più precisamente ad Ostellato.
Al suo interno, alle redini della produzioni troviamo un volto noto ai più: Luca Tassinati. Dopo l’esperienza maturata nella realizzazioni di birre sotto l’etichetta Monkey Beer (beer firm di Ferrara), Luca si è affermato Birraio Emergente del 2018 a Firenze, alla guida di Altotevere. L’esperienza in Umbria ha permesso di affinare la tecnica e la mano sulle ricette, ed ora Luca Tassinati è pronto a cimentarsi nella propria avventura personale.
All’interno del team di Liquida compaiono anche altri due soci: Chris e Luca Erudi, figure di riferimento della beer firm BiFOR di Forlì, e dell’annesso locale.
Hype alle stelle per conoscere l’entità effettiva dei prodotti, che finalmente possiamo toccare con mano. La prima birra in questione è la Loki, American IPA da 5.5% ABV.
Grafica e stile moderno esaltano la semplicità, grazie ad un impatto visivo colorato e sgargiante.

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La Loki forma nel bicchiere una schiuma morbida, compatta e persistente, di colore bianco con trama fine. Dorato chiaro è il livello cromatico del corpo della birra, che presenta una leggera velatura.

L’intensità dei profumi è medio/alta, incentrata su toni freschi ed incisivi. Tra la moltitudine di aromi, il mix è composto da agrume (lime e pompelmo), tropicale sull’ananas e quel rimando alla frutta a pasta gialla, dettato dalla pesca. In background si trova traccia anche di una sfumatura che rimanda al cocco, ottenuta grazie al luppolo Sabro.
La bollicina è tarata ottimamente per deliziare il sorso su binari facili ed immediati, confermando l’ABV.
Nel gusto, sapiente è il bilanciamento tra le sensazioni agrumate (lime, limone, arancia, pompelmo) e il tocco esotico che trasporta il tutto con ancora più vigore e piacevolezza.
Il retrogusto sforna un taglio amaro che regala un erbaceo intenso e prolungato.

La Loki è un’American IPA che tanti apprezzeranno, una riscoperta di quelle IPA che non si risparmiano a spingere sulla componente amaricante.
Le mode degli ultimi anni hanno virato la bevuta su quel compromesso dolce/amaro dalle proprietà più soft, dirottando l’attenzione, la maggior parte delle volte, quasi esclusivamente sul tratto fruttato .
La Loki sfoggia una freschezza strabiliante, grazie a Sabro, Amarillo e Mosaic, sviscerati e spogliati di tutte le loro forme.
Quest’etichetta vedrà il comparto della luppolatura cambiare da cotta a cotta: chissà la versione 2.0 cosa prevederà. Certo è che la curiosità verso la nuova produzione è già molta.