Poco fuori le porte di Verona, più precisamente a Est della città veneta (San Martino Buon Albergo), Birra Mastino opera già da diversi anni. La produzione è improntata principalmente sulle basse fermentazioni, per cui il birrificio si è fatto un nome sia in Italia che all’estero.
Le creazioni messe in atto hanno un legame stretto con il territorio, grazie ai riferimenti dedicati alla dinastia degli Scaligeri. Cangrande fu un personaggio fondamentale della signoria presente in città. Amico stretto di Dante Alighieri, venne citato da quest’ultimo all’interno della Divina Commedia in un componimento del Paradiso.
La Cangrande è una Helles da 4.8% ABV, con ispirazione legata alla Baviera in particolar modo, che dista geograficamente non molto distante dal birrificio veronese. Una birra con 100% malto Pils e luppoli Magnum (in amaro) e Tettnanger (in aroma).
ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.
La Cangrande forma una schiuma bianca dalla trama fine, dalla consistenza pannosa e morbida, che si intrattiene abbastanza a lungo.
Il colore dorato del corpo della birra rappresenta appieno i tratti fondamentali dello stile. L’aspetto è leggermente velato, non andando comunque a precludere la lucentezza visiva del prodotto.
L’intensità degli aromi è media, dal quale si possono individuare rimandi ottenuti dalla tipologia di malto utilizzato. Miele d’acacia e floreale bianco sono ciò che accentuano il tratto dolce iniziale, venendo poi ampliato da note che ricordano la crosta di pane. L’essenza erbacea del luppolo utilizzato in aroma fa da preludio ai lidi che la Cangrande si prefissa nella bevuta.
La bollicina è fine e consona per lo stile, perfetta per trascinare un sorso leggero e facile, lungo e dissetante.
Nel gusto, l’entrata è su note dolci di miele con piccole sfumature che ricordano la mela golden, per poi ricalcare le sensazioni olfattive del panificato a media cottura. Nel picco del sorso, la percezione gustativa vira sulla secchezza che mette in visibilio le proprietà tipiche del Tettnanger: toni erbacei eleganti e gradevoli vanno a concludere la bevuta, chiudendo un circolo vizioso dal quale è difficile uscirne.
La Cangrande si rifà alla Germania più vicina a noi, ma con una personalità che la contraddistingue. Questa birra non si presenta come una brutta copia delle più classiche Helles conosciute in ambito teutonico meridionale, e ciò depone a proprio favore.
A voler essere pignoli, come sottolinea (a ragion veduta) Mauro Salaorni (il birraio), la Cangrande rientra più in quella sottocategoria chiamata “Pale Keller”, per la sua sterzata amaricante finale, più accesa rispetto alle Helles tradizionali.
La Cangrande adempie perfettamente al proprio compito: birra dalla bevuta facile e diretta, da trangugiare senza alcuna esitazione.
NOME BIRRA: CANGRANDE
BIRRIFICIO: Birra Mastino
STILE: Helles
ABV: 4.8%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.
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