La Scandinavia è un territorio parecchio apprezzato da Ritual Lab, visto come un chiaro riferimento per alcune nicchie che a quelle latitudini trovano parecchio apprezzamento. Una delle produzioni più moderne in assoluto presenti nel catalogo del birrificio romano è sicuramente la Freya. Per realizzare tale prodotto si sono uniti al progetto due birrifici svedesi: O/O Brewing e Stigbergets.
L’umiltà e la modestia spesso si misurano grazie a delle semplici cose: una su tutte è sicuramente quella di poter imparare dai migliori. Strano a dirsi, ma anche uno dei più rinomati birrifici artigianali italiani non è esente da tale pratica. Ritual Lab è sicuramente uno degli esponenti maggiori quando si pensa al mondo luppolato espresso sul territorio nazionale, ma qualche realizzazione ha necessitato l’aiutato esterno per riuscire a ottenere il massimo risultato possibile.
LE RADICI DI QUESTA COLLABORAZIONE.
L’incontro fatidico con i “maestri” avviene nel 2019, in occasione dell’ennesima edizione di Eurhop, festival che anno dopo anno ha acquisito la meritata importanza anche a livello europeo. Nella rappresentanza estera, tra i birrifici partecipanti compaiono anche Stigbergets e O/O, ovvero due tra i produttori più influenti della concezione scandinava che riguarda il mondo delle IPA.
INFORMAZIONI SPECIFICHE SULLA BIRRA.
Tale circostanza è la base di partenza per architettare la Freya, una Double NEIPA da 8% ABV, incentrata sul massiccio uso grammi per litro di quattro varietà di luppolo, nella fattispecie Mosaic, Citra, Enigma e Simcoe. L’utilizzo di frumento e fiocchi d’avena si rivela fondamentale per la giusta direzione sulla quale ruota tale stile, per esprimere tutto il potenziale possibile in una ricetta che si ritiene essere una vera e proprio bomba di profumi e sapori.
Il nome di tale creazione fa riferimento alla dea della mitologia nordica, considerata colei che rappresenta primariamente amore, bellezza, seduzione e fertilità, oltre ad altre virtù profetiche.
ANALISI VISIVA.
La Freya elabora una schiuma soffice e pannosa, di colore bianco con striature crema, strutturata grazie ad una grana non regolarissima che alterna tratti maggiormente fini ad altri tendenti al medio. La persistenza che ne consegue è elevata, se si considera l’alta percentuale di avena impiegata, assistita dall’ingente rilascio polifenolico della luppolatura.
Il corpo della birra assomiglia ad un vero e proprio succo di frutta, caratterizzato da un livello cromatico giallo carico/arancio pallido. L’aspetto è molto impattante, merito di un’opalescenza omogenea assai accentuata.
ANALISI OLFATTIVA.
L’intensità degli aromi è altissima e travolgente: i primi istanti rivelano correlazioni agrumate distinguibili in arancia, mandarino e pompelmo. L’evoluzione morbida e propositiva devia gradualmente su riferimenti di stampo esotico, come ananas, mango e papaya. Man mano si raggiunge il picco massimo, in cui il profilo trova stabilità e garanzia con note di passion fruit e litchi. Insomma, una vera e propria macedonia espressa nel miglior modo possibile, in cui la freschezza aromatica è davvero strabiliante. Non vi è traccia di alcuna parvenza che possa far presagire derive vegetali o particolarmente resinose, sintomo di un lavoro condotto magistralmente per esaltare al massimo le proprietà dei luppoli prescelti.
ANALISI GUSTATIVA.
La bollicina dimostra una conformità sottile, per risultare fagocitata in un corpo che fa della propria morbidezza ed avvolgenza vellutata il proprio punto di forza. Tale percezione nel boccato riesce anche nell’intento di nascondere perfettamente gli 8% ABV.
Nel gusto, la transitoria dolcezza maltata agisce da perfetto trampolino di lancio per presentare al meglio tutto l’arsenale fruttato che si può assaporare durante l’assaggio. L’esperienza acquisisce sempre più complessità sorso dopo sorso, in un crescendo funzionale che denota la meravigliosa resa sul piano tropicale ed agrumato. L’estasi gustativa che inizia a delinearsi inebria il boccato che non riesce a fare meno dell’impeccabile pulizia predisposta ad enfatizzare la brillantezza dei sapori che via via si succedono. Il tutto percorre una falsa riga di ciò che si è potuto rilevare all’olfatto, con una sola differenza: nel sorso si può evincere perfettamente un’amalgama minuziosa quanto serve per creare un qualcosa di unico e irripetibile. La sensazione alcolica mostra un timido accenno della propria presenza solamente nella fase finale, senza aver possibilità di poter sminuire ciò che si è reso protagonista negli attimi appena precedenti.
Il retrogusto dona una flebile sensazione di calore, contornata da una coda amaricante e da una secchezza più che adeguata, decifrabile su una soglia maggiore rispetto a NEIPA di stampo classico.
IMPRESSIONI GENERALI.
L’esperienza effettuata con questa birra certifica l’insindacabile motivo del clamore che essa suscita negli amanti delle concezioni più moderne che riguardano il mondo luppolato. Non si tratta di una NEIPA come molte altre etichette, che tendono ad assomigliarsi senza far spiccare la propria personalità in maniera nitida, ma di una creazione che si pone con grande maturità in un limbo nella quale molti aspirano ad arrivare.
La soglia di amaro superiore aiuta egregiamente nell’arduo compito di non rendere il profilo troppo sbilanciato sulla dolcezza, un dettaglio che esprime la volontà di consegnare un prodotto sì moderno, ma in grado di poter rappresentare un bilanciamento ed un equilibrio strabiliante per le sorti della bevuta.
Signore e signori, se siete alla ricerca di una birra che possa esprimere vitalità e vivacità in ogni aspetto, prendete un bicchiere e stappate una bottiglia di Freya: in pochi istanti vi ritroverete dinanzi ad un capolavoro luppolato da assaporare goccia per goccia.
NOME BIRRA: FREYA
COLLABORAZIONE: Ritual Lab + O/O + Stigbergets
STILE: Double NEIPA
ABV: 8%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.
CODICE LOTTO: L48
IMBOTTIGLIATA: 06/2023
SCADENZA: 06/2024
BEVUTA IL: 27/08/2023
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