Chi conosce Ritual Lab sin dagli albori, sa bene che le correnti stilistiche dei propri elaborati fanno riferimento a culture brassicole ben precise, capaci di ispirare la realizzazione dei prodotti sin qui proposti. I più attenti, avranno notato che solo in tempi recenti il birrificio romano ha iniziato ad esplorare il mondo belga con qualche nuova produzione. In questo articolo andiamo a scoprire la propria interpretazione dello stile Saison.
Se pensi al mondo delle birre belghe, escludendo i profeti in patria e guardando esclusivamente agli esponenti della nostra nazione, Ritual Lab non è sicuramente uno dei (primi) nomi che può venire in mente. Ciò è dettato dalla predilezione del birrificio romano di sviluppare la propria gamma primariamente sull’ambito luppolato e su quello tedesco, con diverse etichette che vanno a toccare molti stili che rappresentano il cosmo delle basse fermentazioni.
NUOVI ORIZZONTI DA ESPLORARE.
Per quanto riguardo il Belgio, Ritual Lab fino ad ora aveva proposto la propria interpretazione di Blanche (se ti sei perso la recensione, CLICCA QUI), stile facile e diretto che trova la propria dimensione soprattutto nel periodo estivo. Nell’ultimo anno si è aggiunta un’altra produzione, che va a rappresentare tale tradizione birraria: Giovanni Faenza e soci hanno dato vita alla propria Saison da 6.5% ABV, che ha debuttato ufficialmente a inizio Ottobre 2023. La veste grafica è stata curata da the.astroduo, che in tempi recenti ha affiancato Giovanni Bellacci nel progetto artistico che va a caratterizzare l’immagine globale del birrificio romano.
ANALISI VISIVA.
La Saison di Ritual Lab è in grado di sviluppare una schiuma soffice e leggera di colore bianco, formata da una grana variabile che risulta essere una commistione funzionale dettata dalla trama fine/media della bollicina. La presenza a contatto con il vetro tende ad essere sfuggente, per descrivere una convergenza verso l’interno che permette alla coltre di adagiarsi su sé stessa grazie ad una lenta dipartita.
Il corpo della birra è costituito da una colorazione dorata abbastanza chiara, in cui la limpidezza manifestata viene alterata da una sottilissima velatura che non compromette particolarmente la possibilità di far propria la luce che si insinua all’nterno. Visibile è anche il perlage, non particolarmente brioso e rilevabile grazie ad alcune bollicine spaiate che risalgono verso l’alto per congiungersi con la residua presenza della schiuma posta nella sommità.
ANALISI OLFATTIVA.
L’intensità degli aromi è alta: la rusticità espressa proviene da sentori di vario genere, al quale si aggiungono esterificazioni lievemente bananose ottenute dal lievito, con sfumature di mela cotogna e lievi rimandi a pasta gialla (pesca ed albicocca). Il carattere fruttato tende a dilungarsi accogliendo delicati tratti fenolici come pepe (bianco), chiodo di garofano e alcune sensazioni floreali di natura bianca. Il cereale risulta meno influente di quel che ci si possa aspettare, con iniziali cenni di panificato che vengono inglobati presto nei prodotti ottenuti dal lievito. Il profilo generale mostra la propria riconoscibilità per un’attinenza consapevole e familiare con lo stile trattato, che sa presentarsi nel modo giusto per mettere a disposizioni tutti i tratti salienti di cui si ha bisogno.
ANALISI GUSTATIVA.
La frizzantezza è media, non troppo elevata ma neanche scialba. La carbonatazione presente risulta corretta per creare il giusto legame con un corpo che dimostra una buona presenza, distribuita da un’ottima scorrevolezza che fa apparire inferiore la percezione dell’ABV.
In bocca, la costruzione del sorso è basata su fondamenta maltate che avviano un’interessante evoluzione atta a trovare corrispondenza in note di cracker e panificato a media cottura. Subito dopo ci si imbatte nel puro dispiegamento dettato dal lievito, in cui la lieve acidità derivante dal frumento aiuta ad esaltare le sensazioni floreali, di mela cotogna e pepato elegante che va ad amalgamare tutta la selva gustativa creatasi nel mentre. Il finale vira su note erbacee che costituiscono la componente amaricante controllata per l’assestamento conclusivo della bevuta.
Il retrogusto dispone di una discreta secchezza che aiuta a far percepire meno l’effettività dell’ABV, grazie anche al ritorno delle sensazioni fenoliche a base di pepe bianco.
Vista la quasi nulla propensione (fino a questo momento) da parte di Ritual Lab di cimentarsi sull’esplorazione del mondo belga, possiamo definire esaustiva questa interpretazione dello stile Saison. Presente è quel tocco votato a strizzare l’occhio alla concezione moderna, grazie ad una portata di amaro superiore che risulta comunque gradevole e funzionale nell’economia della bevuta. Lo studio effettuato sulla ricetta permette alla birra stessa di essere accessibile anche al proprio portafoglio di clienti abituali, più avvezzi al mondo luppolato d’altra veste.
Questa birra si attesta come valida alternativa capace di soddisfare in primis il proprio pubblico di riferimento, propenso nel provare qualcosa di insolito rispetto alle bevute abitudinarie, per poter far conoscere una tradizione che sa regalare notevoli emozioni per le innumerevoli indicazioni esprimibili.
NOME BIRRA: SAISON
BIRRIFICIO: Ritual Lab
STILE: Saison
ABV: 6.5%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.
CODICE LOTTO: L88
IMBOTTIGLIATA: 09/2023
SCADENZA: 09/2024
BEVUTA IL: 04/01/2024
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