Urge fare una piccola ma essenziale premessa: avete presente quella sensazione che solitamente è chiamata “colpo di fulmine”? Ecco, uno stato d’animo che non si prova così di frequente e che fa acquisire particolare importanza nei confronti di chi/cosa è rivolto.
Perfetto: questa situazione si è verificata esattamente con la Aventinus di Schneider, Weizen Doppelbock da 8.2% ABV, facendo di questo prodotto uno dei miei preferiti in assoluto. Il caso ha voluto che da un po’ di tempo a questa parte sia reperibile nella GDO del mio paese, e ogni volta che mi accingo a recarmi in tale supermercato, qualche bottiglia abbandona lo scaffale per trovare collocazione nel mio frigo. Inutile dire che forse vi sto trasmettendo delle aspettative altissime, che sono ben lieto di confermarvi con la descrizione di questa etichetta.
Partiamo con qualche cenno informativo: il nome di questa creazione si rifà all’appellativo umanistico con il quale veniva chiamato Johannes Thurmair di Abensberg (colui rappresentato in etichetta). Egli fu un filosofo e storico tedesco, che compose il celebre Annales Bojorum, opera che gli valse l’epiteto di “Erodoto bavarese”. La Aventinus risulta molto conosciuta anche grazie ai numerosi riconoscimenti ottenuti, ponendosi come il vero prodotto di punta di casa Schneider.
ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.
La Aventinus si presenta con una schiuma inizialmente fine, che tende a lasciare spiragli in fase di ritiramento, caratterizzata da una colorazione beige. La consistenza risulta compatta e soffice, garantendo una discreta persistenza.
Il corpo della birra si pone su un profilo ambrato carico, impregnato da una velatura che lascia margine a sfumature ramate di esprimersi.
L’intensità degli aromi è medio/alta, dove sensibile è la dolcezza generale su note di frutta matura (banana, uva passa, dattero), mela verde e vaniglia. La base maltata, strutturata con cereali di diverse tipologie, regala sfumature di caramello, toffee e frutta secca. Nel finale si possono avvertire leggeri sprazzi speziati, che agiscono a corredo di tutto ciò che si è succeduto fino a quel momento.
La frizzantezza propone una bollicina alquanto dinamica, che risulta funzionale nel sorreggere il sorso dal punto punto di vista della fruizione. Il corpo offre spunti non impegnativi, con leggera setosità che esalta l’accezione piena e morbida, discostandosi comunque dall’ABV riportato in etichetta.
Nel gusto, l’apertura dell’assaggio è affidata al comparto maltato, su note analoghe percepite già al naso. Il profilo amabile è ulteriormente alimentato dai rimandi di fruttato maturo, che incanalano la bevuta verso la trama speziata (chiodo di garofano in particolare) avvolta in sfumature di cacao.
Il retrogusto pone l’accento su un amaro atto a controbilanciare il tutto con criterio ed oculatezza, con ritorno della frutta secca in ultima battuta con mandorla e nocciola.
La Aventinus denota una buona complessità generale, ben assortita negli avvicendamenti posti in essere lungo tutto il sorso. Essendo ormai decisamente pratico e navigato su tale prodotto, voglio portare la vostra attenzione su un dettaglio, e mettervi di fronte alla scelta che potreste attuare.
Come potete ben vedere, il bicchiere utilizzato per la degustazione di tale birra è appositamente studiato per la Aventinus, o comunque quelle Doppelbock generalmente più alte a livello alcolico rispetto la media.
Perché questa forma? Sostanzialmente agevola la bevuta facendola apparire meno decisa e corposa in relazione all’ABV effettivo, garantendo quella scorrevolezza tipica delle birre tedesche, uniformandola a quella di stili molto più abbordabili sotto ogni punto di vista.
Avendo avuto modo di provarla anche nel più classico Weizenglass, la differenza si può avvertire soprattutto sull’aspetto corporeo della birra stessa. Il sorso risulta più sofisticato, decisamente più pieno, andando a confermare gli 8.2% ABV in tutta la propria totalità.
Detto ciò, resta a voi la scelta su quale strada seguire, per un’esperienza più ottimale possibile per i vostri gusti ed esigenze. Personalmente, quando stappo una Aventinus è perché voglio approcciarmi ad una birra dagli 8.2% ABV ed assaporare maggiormente tutta la complessità del quale è costituita.
A voi la decisione: in qualunque caso, non rimarrete delusi in nessuna delle due possibilità.
NOME BIRRA: AVENTINUS (TAP6)
BIRRIFICIO: Schneider
STILE: Weizen Doppelbock
ABV: 8.2%
FORMATO: BOTTIGLIA, 50 cl.
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