VINTAGE: PÕHJALA – VALGE Öö XO (2015)

Nel 2015, per finire l’anno col botto, Põhjala immette sul mercato una birra la quale dicitura può risultare un refuso. Valge Öö XO è una White Stout da 11.9% ABV: sì, avete letto bene, si tratta di una Stout chiara immessa in barili di Sherry per 6 mesi, al fine di conferirle una complessità ulteriore che vada a richiamare l’uva tipica di Jerez, ovvero la varietà Pedro Ximenez. Questa materia prima è utilizzata per realizzare i vini liquorosi locali, noti per il proprio terroir dell’Andalusia e che ormai risultano affermati in tutto il mondo per la loro natura unica.

Tornando alla birra, vi starete chiedendo come si ottiene questa micro-categoria delle Stout. La risposta è relativamente semplice: se la colorazione è determinata dall’uso di malti, per creare una White Stout non bisogna immettere nella ricetta malti scuri. Per creare un filo conduttore con tale categoria di riferimento, generalmente vengono utilizzati ingredienti che vanno poi a richiamare i sentori tipici, quali fave di tonka, caffè, vaniglia o altre spezie.
Quello che però risulta ancora enigmatico è che in etichetta, non viene menzionato nulla di tutto ciò. Resta così un’aura totalmente magica che avvolge questa bottiglia, che può dirci la sua reale entità solamente stappandola.

Recensione Review Vintage Pohjala Valge Öö XO (2015)

Ma prima di partire con l’analisi globale di questo prodotto, occorre fare una premessa. Põhjala per le proprie Cellar Series è solita aggiungere uno strato di ceralacca che va a sigillare la parte alta del collo della bottiglia. Tale pratica conferisce un tono più regale e importante alla produzione stessa (ruffianamente si può pensare che tale innesto possa anche giustificare un prezzo sopra la norma), ma può anche risultare funzionale per evitare possibili ossidazioni causate da collisioni o scarsa tenuta del tappo a corona, fattori che possono intaccare la stabilità della bottiglia stessa.

Recensione Review Vintage Pohjala Valge Öö XO (2015)
Recensione Review Vintage Pohjala Valge Öö XO (2015)

Ora resta da chiedersi il motivo per cui ci si possa trovare dinanzi ad uno scenario simile. Da quando sono entrato in possesso di questo pezzo ho effettuato una conservazione ottimale dell’esemplare in questione, nella giusta posizione verticale e ad una temperatura consona, stabile e costante.
Un piccolo particolare che può aiutare a capire il perchè di tale inconveniente è riscontrabile osservando l’interno del tappo. Come si può ben vedere, la parte interna la cui superficie può entrare a contatto con il liquido all’interno della bottiglia è perfettamente pulita e intonsa. La parte esterna nella sommità del collo presenta cenni di ruggine derivanti dalla corona del tappo. Ne consegue che è lecito escludere la possibilità di uno stoccaggio effettuato in maniera non consona, mentre ciò avvalora la tesi di un passaggio in birrificio non andato a buon fine.

Tale problema può essersi verificato nella fase appena successiva all’imbottigliamento, momento in cui la birra riempie il contenitore e forma uno strato di schiuma funzionale per evitare l’ossidazione nella fase appena precedente alla chiusura. Molto probabilmente, in prossimità della parte più alta della bottiglia sono rimasti dei residui che il getto d’acqua successivo per ripulire lo sgorgamento esterno non ha saputo eliminare. In questa fase è molto probabile che si sia verificata tale problematica.
Confesso, che a tale vista, un po’ di sconforto è salito, pensando immediatamente ad un pezzo che non possa rivelare la propria potenzialità effettiva. Ma anche in questi casi, è sempre bene verificarne l’esito prima di fasciarsi la testa anzitempo.

ANALISI VISIVA.

La Valge Öö XO, dopo il versaggio effettuato nel baloon, mette in mostra una schiuma di colore beige dal tratto fine, che si mantiene compatta e mite, prolungando la propria permanenza con discrezione.
Il corpo mostra delle tonalità che vanno ad assomigliare decisamente al colore della tonaca da frate, con sfumature più tenui che alleggeriscono ulteriormente l’impatto visivo.
L’aspetto è delineato da una presenza opaca quanto basta per creare l’effetto di totale assorbimento nei confronti della luce.

ANALISI OLFATTIVA.

Ed ora arriviamo alla parte che più ci interessa: l’intensità aromatica è medio/alta e tale sensazione non può che rincuorare, scacciando la traballante fiducia venuta a mancare al momento dell’apertura di questa bottiglia. Ciò che si può captare sin da subito è l’immediata finalizzazione della botte, con accenni evidenti all’uva utilizzata per redigere lo sherry.
Di base, si può avvertire una certa costanza nella trama balsamica/speziata che tende a richiamare un vermouth giovane, il quale unico difetto si può individuare in una mancanza di profondità che comunque non compromette un ottimo potenziale.
Altri aromi presenti sono veramente secondari se non terziari, relegati abbastanza in disparte per non interferire con l’affinamento attuato.

ANALISI GUSTATIVA.

La frizzantezza è abbastanza scarica nel picco, ma ancora presente per mantenere vitale il sorso e per rappresentare al meglio un’interazione adatta con un corpo setoso ed avvolgente. L’ABV appare letteralmente sottotraccia, sintomo di una percezione assai inferiore a livello alcolico che non lascia presagire preoccupazioni su questo lato.
Nel gusto, ci si trova al cospetto di un assaggio il quale incedere è molto graduale, parecchio amichevole nel preparare ed apparecchiare un’esperienza quasi mistica. Per larghi tratti aleggia la convinzione di trovarsi nel bicchiere un MI-TO barricato: sì, proprio il celebre cocktail che unisce Bitter e Vermouth in un’unica soluzione. L’incipit inziale è dedicato ad una maggior presenza di un qualcosa che va a ricordare maggiormente il Bitter, per poi trovare l’aggancio giusto ed estendere tale progressione al Vermouth che porta con sé una scia simil-vanigliata e tostata.
Difficile entrare in ulteriori dettagli per quanto riguarda descrittori più precisi: ormai la mente è indirizzata su questa esperienza ben specifica. Il retrogusto gioca sul fattore speziato, con un warming etilico appena accennato che riesce a tramandare una persistenza confortevole.

Recensione Review Vintage Pohjala Valge Öö XO (2015)

IMPRESSIONI GENERALI.

La Valge Öö XO è sicuramente una delle cose più fuori dagli schemi che mi sia capitato di poter bere. Un’avventura talmente spiazzante (in positivo) che rimarca lo stupore di aver realizzato un’esperienza pressochè irripetibile. Se le premesse potevano inizialmente rivelarsi poco confortanti e assai deludenti a causa di un tappo poco presentabile, il tutto ha preso successivamente una piega decisamente sorprendente. Il rilascio della botte è perfettamente espresso e magistralmente in sintonia con quanto la ricetta volesse potenzialmente trasmettere.
La Valge Öö XO è estremamente complessa sotto molti punti di vista, in grado di rivelare ad ogni sorso una profondità che sembra non avere mai fine.
Una birra che ti lascia letteralmente a bocca aperta: il tempo ha influito in positivo, per un’evoluzione splendida fino a questo momento. Un peccato non poter ripetere tali momenti, che non verranno di certo dimenticati.

Recensione Review Vintage Pohjala Valge Öö XO (2015)

Recensione Review Vintage Pohjala Valge Öö XO (2015)

Recensione Review Vintage Pohjala Valge Öö XO (2015)

NOME BIRRA: VALGE Öö XO
BIRRIFICIO: Põhjala
STILE: White Stout (Barrel Aged)
ABV: 11.9%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.

IMBOTTIGLIAMENTO: XX/XX/2015
BEST BEFORE: 04/12/2021
APERTA IL: 10/12/2021

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