VINTAGE: DE STRUISE – PANNEPOT (2014)

Siamo nelle Fiandre occidentali, più precisamente in una cittadina dell’entroterra chiamata Oostveleteren. Qui nel 2001 sorge De Struise, un birrificio che darà vita a importanti creazioni che entreranno di lì a poco nella quotidianità belga, e non solo. Dal 2005, il prodotto di punta è costituito dalla Pannepot: una Belgian Dark Strong Ale da 10% ABV che prende il nome dalle navi utilizzate dai marinai che uscivano per battute di pesca. Un omaggio alla gente del poco distante comune De Panne, che si affaccia sul Mare del Nord e che si trova in corrispondenza della frontiera con l’adiacente Francia.
Realizzata annualmente, è provvista della dicitura dell’annata sull’etichetta, cosa sempre molto apprezzabile per chi ha una cantina e vuole dimenticarsi tali bottiglie per un po’ di tempo.
Questa in particolare è del 2014: sei anni abbondanti sono parecchi da portare in dote, nel quale l’incognita può essere dietro l’angolo. Ovviamente la curiosità di verificare come è evoluto questo pezzo è molta. Non resta che stapparla per addentrarcisi e scoprirne il contenuto.

Recensione Review Vintage De Struise Pannepot (2014)

ANALISI VISIVA.

La Pannepot (2014) riesce a formare una schiuma di colore marroncino chiaro, dalla trama finissima. Buono è il ricamo che essa costruisce all’interno del baloon, caratterizzato da una compattezza più che accettabile e da altrettanta gradita persistenza.
Il corpo della birra è di colore bruno intenso, un tonaca di frate dalle sfumature decisamente più scure, dove l’aspetto è contrassegnato da un impatto visivo cupo ed ombroso.

ANALISI OLFATTIVA.

L’intensità degli aromi è media: ovviamente le ossidazioni hanno agito nel corso di questi anni, ma ciò che si può rilevare è ancora decisamente intrigante, grazie ad una buona varietà e complessità. Molte le sfumature presenti: si inizia su note di caramello e caffè in polvere, che successivamente lasciano spazio a frutta scura come uva, uvetta, prugna secca e dattero.
Emerge un inaspettato ricordo di pasticceria, che va a pescare nella mia lista personale di dessert preferiti: la zuppa inglese. Chiudo gli occhi e subito immagino i savoiardi imbevuti nell’Alkermes, il liquore tipico italiano che ormai viene indissolubilmente associato nella preparazione di questo dolce. Persiste la dolcezza generale, enfatizzata da rimandi di zucchero candito.
Come si può leggere, la fase olfattiva regala ancora dolci emozioni derivanti da questa bottiglia di Pannepot non più giovincella.

ANALISI GUSTATIVA.

La frizzantezza non risponde alla chiamata: niente di allarmante, seppur tale constatazione fosse da mettere in conto. Il corpo si dimostra non troppo impegnativo, in cui l’alcol si affaccia con atteggiamenti morbidi e decisamente non aggressivi.
Ecco che ci si accinge alla disamina gustativa: cosa ci attenderà nell’assaggio? Senza tanti giri di parole, dico subito che in questa fase si possono notare i primi segni di cedimento. La componente acetica si fa sentire, andando a caratterizzare largamente la bevuta che pone in essere sensazioni vinose importanti, che relegano in disparte molti sentori avvertiti precedentemente al naso. Qualcosa nel marasma generale si riesce ancora a captare, ma la situazione non presenta facilità di abbinamento con ciò che realmente è ancora presente.
Leggerissimo e non troppo compromettente è anche l’accenno di cartone bagnato, derivante dal processo ossidativo per il quale questo liquido è stato oggetto.
Nel retrogusto, torna con un colpo di coda l’acetico, accompagnato da tenue salamoia.

IMPRESSIONI GENERALI.

L’esperienza vissuta con questa Pannepot (2014) si può riassumere in due semplici parole: illusione cocente. Se i tratti olfattivi promettevano cose buone, alzando l’asticella delle aspettative nell’avere per le mani un pezzo ancora parecchio integro e ben conservato, nel gusto purtroppo si sono riversati tutti i limiti del caso.
L’assaggio denota gli inevitabili cambiamenti subiti, che risultano essere meramente fisiologici e che sin dall’inizio si potevano benissimo preventivare.
Peccato, resta il rimpianto ma anche la consapevolezza di provare quest’etichetta in circostanze diverse, provando a dimezzare il periodo di accantonamento forzato per avere maggior successo (il che non vuol dire una sicurezza) nel trovare il prodotto nel suo picco massimo di splendore.
Il prossimo obiettivo con questa etichetta (non questa annata ovviamente) sarà quello di vincere questa lotteria: che la fortuna mi assista per regalarmi un’esperienza da ricordare.

NOME BIRRA: PANNEPOT (2014)
BIRRIFICIO: De Struise
STILE: Belgian Dark Strong Ale
ABV: 10%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.

IMBOTTIGLIAMENTO: XX/XX/2014
BEST BEFORE: 31/09/2019
APERTA IL: 18/03/2021

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