Siamo a Dicembre 2022, qualche giorno prima di Natale. Bevog Brauhaus annuncia l’uscita di una nuova birra inedita, in un formato insolito rispetto alla consueta lattina (33 cl e 50 cl) che nell’ultimo paio d’anni ha monopolizzato la gamma del birrificio austriaco.
La release in questione va a rappresentare una creazione inquadrata nello stile Imperial Stout, confezionata in una bottiglia dalla forma tozza, la stessa che aveva ospitato la Seedated, collaborazione con Põhjala uscita qualche mese prima (per leggere la recensione, CLICCA QUI). Protagonista di questa creazione è il frutto rappresentato sull’etichetta, il lampone.
Nella brevissima presentazione, Bevog Brauhaus sottolinea l’importanza costituita dalla base creata ad hoc, calcolata sui 30 gradi plato, utile per trovare il successivo equilibrio saccarometrico con l’immissione dei lamponi nella fermentazione secondaria, poveri di zuccheri da rilasciare nel mosto. Il grado alcolico di questa birra corrisponde a 10.2% ABV.
ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.
La Raspberry Imperial Stout di Bevog Brauhaus compone una schiuma di color nocciola scuro, caratterizzata da una trama finissima che aiuta nell’elaborazione di un profilo essenziale. Le tempistiche di permanenza risultano accettabili, non troppo brevi ma nemmeno troppo fugaci, sintomo di una diligenza funzionale allo scopo.
Il corpo della birra è di colore nero, dall’aspetto denso (dettaglio constatato già al momento del versaggio) e pieno.
L’intensità aromatica è media: ciò che si presenta dinanzi al naso è un olfatto un po’ sotto le inziali e speranzose aspettative. Il lampone non si manifesta con quella energia necessaria e auspicabile, molto distante da altre produzioni analoghe come, una su tutte, la Big Lucious di Founders Brewing Co. (più avanti troverete la recensione di quest’ultima sul blog). Il profilo generale sembra contratto da un freno a mano forzato che non lascia la piena libertà di espressione a ciò che la ricetta dovrebbe promulgare per incentivare l’entusiasmo. In tutto ciò, non mancano comunque i classici rimandi al cioccolato (sia fondente che al latte), coadiuvati da importanti ondate di caramello. Non passa inosservata anche l’accezione alcolica, che scalda le narici con una pungenza quasi da distillato. Il lampone sembra soccombere in favore della base maltata, pensiero dettato dalla presenza minima rilevata e poco incisiva ai fini della propria essenza.
La frizzantezza è minimale, molto fine per stuzzicare il boccato e instradare un sorso che dimostra impressioni più agevoli dell’effettività della fruizione. Le conclusioni tratte trovano risposta in un olfatto che lascia qualche perplessità, conoscendo le potenzialità di Bevog Brauhaus nel ramo scuro d’alta gradazione. Il corpo conferma la sensazione piena procurata al momento della mescita, senza peccare di viscosità eccessiva. La bevuta mantiene una linea non troppo impegnativa, in grado di dissipare quegli spettri alcolici che si erano manifestati al naso, che qui non troviamo.
Nel gusto, le premesse olfattive trovano una replica abbastanza attinente nella fase gustativa, con una presenza del lampone alquanto morigerata e determinata da uno scarso apporto aromatico, mentre appare corretto il grado di acidità derivante dallo stesso frutto. In sostanza, questa birra poggia su una base solida che mette in mostra la varietà di malti utilizzati, utili nel definire le fondamenta della bevuta grazie a tanto cioccolato ed un pizzico di miele, raggiunti poi da qualche residuo identificabile nella frutta secca e liquirizia.
Il retrogusto offre la naturale prosecuzione di alcune punte acidule del lampone e sprazzi amaricanti di cacao.
Il giudizio che riguarda questo birra è sicuramente influenzato dalla conoscenza di un birrificio che nel sorso degli anni ho personalmente amato quasi incondizionatamente. Conoscendo la qualità proposta in precedenza su produzioni comprese in tale stile birrario, questa etichetta non rispecchia gli standard alla quale lo stesso birrificio ha abituato la propria fan base.
Sia chiaro: non si tratta di una birra sbagliata o da cestinare, ma il profilo elaborato rende tale prodotto una sorta di “usa e getta”, difficile da ricordare e non in grado di emozionare. Sarò troppo severo, ma da Bevog Brauhaus ci si può aspettare molto di più, il know how di certo non manca.
Questa Raspberry Imperial Stout, alla fine della fiera, si dimostra essere la classica birra nella quale non si è osato abbastanza, perché il margine per renderla più ricca di personalità è veramente dietro la porta. Molto probabilmente si è optato ad un approccio molto (e troppo) più conservativo. Questi 33 cl finiscono con un pizzico di delusione difficile da scrollarsi di dosso nel giro di poco.
NOME BIRRA: RASPBERRY IMPERIAL STOUT
BIRRIFICIO: Bevog Brauhaus
STILE: Imperial Stout
ABV: 10.2%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.
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