RECENSIONE: RITUAL LAB – HOLY HAZE

Si sa: quando le mode americane iniziano ad espandersi è solo questione di tempo per familiarizzare con tali interpretazioni nel resto del mondo, soprattutto in Europa. Ed è così che Ritual Lab non cincischia nel fornire la propria idea al riguardo.
A inizio 2018, il birrificio laziale rilascia sul mercato una nuova etichetta, che risponde al nome di Holy Haze: una birra che presenta una label graficamente diversa dalle solite, sintomo di un’iniziale evoluzione che Ritual Lab ha poi sviluppato dando sfogo all’estro di con le successive illustrazioni di Pierluigi Belacci che hanno rappresentato nuove birre inedite (alcune le potete vedere qui: CLICCA QUI).
Holy Haze è una NEIPA da 6.5% ABV che vede l’impiego di massicce dosi di Citra ed Ekuanot, utilizzati anche in double dry hopping per renderla ancora più esplosiva.

Recensione Review Ritual Lab Holy Haze

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La Holy Haze mostra una schiuma di colore bianco/beige che intavola una bollicina inizialmente fine, dall’indole mutevole in tempistiche brevi. La consistenza appare soffice, garantita da una media persistenza che non si protrae più del dovuto grazie alla presenza di una considerevole percentuale di avena nel comparto dei malti.
Il corpo della birra verte su una colorazione gialla accesa (tinta pastello) che rivela sfumature leggermente ombrose nell’ampio aspetto succoso e altamente opalescente.

L’intensità degli aromi è molto alta, talmente elevata che finisce per assomigliare ad una pura spremuta di luppolo nella quale è riversata una cospicua tendenza agrumata (arancia, pompelmo e limone). Sullo sfondo, note esotiche di ananas maturo, mango e papaya addolciscono un sorso che rivela anche leggere punte erboristiche, soprattutto nella fase iniziale. Il finale morbido tende ad evocare qualche accenno di pesca, terminando così il valzer di profumi che garantiscono un naso veramente inebriante.

La frizzantezza è fine e adatta nel mettere in risalto la facilità di beva, degno supporto di una parte aromatica imponente ed energica. Il corpo fornisce una morbidezza unica senza risultare ruffiana, con un’avvolgenza ben calibrata che non vuole risultare più accentuata del dovuto.
Nel gusto, la riproposizione dell’equilibrio generale avvertito all’olfatto trova ottimo riscontro anche nel boccato, con introduzione esotica che accoglie a braccia aperte le sensazioni agrumate associabili immediatamente alla scorza d’arancia e quella di pompelmo.
Il retrogusto sentenzia un colpo di coda amaro abbastanza lungo e dotato di discreta persistenza, con intensità maggiore rispetto le più comuni NEIPA.

Recensione Review Ritual Lab Holy Haze

La Holy Haze rispecchia lo stile inquadrato ed aggiunge sprazzi di personalità interessanti che vanno a categorizzarla tra le birre più attraenti in tale ambito.
La ricetta ha subito un affinamento dei dettagli da cotta a cotta, che ha trovato ormai una quadra pressochè perfetta anche grazie all’esperienza effettuata successivamente con la Freya (Double NEIPA), collaborazione instaurata con i team di O/O Brewing e Stigbergets, due birrifici che rappresentano al meglio la filosofia nord europea in tal senso. La luppolatura, infatti, gioca altamente (sia sul lato dei profumi e su quelli percepibili nel sorso) su quella prerogativa scandinava delle NEIPA, aggiungendo un tocco più amaricante che nel computo totale di questa creazione non gusta affatto.
La Holy Haze è l’ennesima gemma estratta da Ritual Lab, che nella propria linea base ormai può vantare prodotti di assoluto pregio e di splendida caratura.

Recensione Review Ritual Lab Holy Haze

NOME BIRRA: HOLY HAZE
BIRRIFICIO: Ritual Lab
STILE: NEIPA
ABV: 6.5%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.

CODICE LOTTO: L1
SCADENZA: 10/2021
BEVUTA IL: 19/07/2021

Per altre recensioni dei prodotti di Ritual Lab, clicca qui.

error: I contenuti di questo blog sono protetti dal diritto d\'autore. È vietato il copia/incolla e l\'utilizzo di esso in altre sedi senza esplicito consenso.