RECENSIONE: SCHNEIDER – BAYRISCH HELL

Alcune volte, per risultare innovativi bisogna fermarsi un attimo e guardare indietro, in un passato che può essere fonte d’ispirazione. Ciò è il riassunto di come si può interpretare la volontà di Schneider, birrificio storico bavarese che ha fatto le proprie fortune incentrando la propria produzione su un elemento fondamentale: il frumento.
Abbiamo già avuto modo di conoscere praticamente tutte le produzioni di Schneider (se non l’hai ancora fatto, CLICCA QUI per recuperare), produttore sacro per gli amanti delle Weizen, proposte praticamente in tutte le salse.
Ma se vi dicessi che da non molto tempo esiste un’etichetta che è radicalmente differente per molti motivi rispetto alle consuete creazioni che siamo abituati associare a Schneider? Ebbene sì, vuoi un po’ per logiche commerciali che non possono più essere ignorate, vuoi un po’ per necessità di proporre qualcosa di nuovo, ecco la prima bassa fermentazione debuttare ufficiale per soddisfare non solo il pubblico locale ma anche quello all’infuori dei propri confini nazionali.
Bayrisch Hell è una Helles da 4.9% ABV, creata su un’antica ricetta di famiglia che vuole rendere omaggio ai paesaggi circostanti al birrificio, costituiti da enormi distese di coltivazioni d’orzo in quell’area che prende il nome di Gäuboden, situata nella parte meridionale del fiume Danubio per una lunghezza di all’incirca 15km.
Ovviamente la tradizione si manifesta anche su un’altra materia imprescindibile come il luppolo, coltivato rigorosamente nell’area dell’Hallertau, territorio composto da 2.400 km² della Baviera centro-meridionale, situata a nord/nord-est di Monaco di Baviera. L’importanza di tale riferimento geografico è sostanziale per chi ama la birra: qui si ricava circa il 32% della produzione mondiale del luppolo.
Insomma, presupposti interessanti e allo stesso tempo curiosi, per constatare come un produttore abituato ad una comfort zone ben precisa possa consegnare un risultato diverso dal solito.

Recensione Review Schneider Bayrisch Hell

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La Bayrisch Hell presenta una schiuma soffice di colore bianco, colorazione accentuata da una testa pannosa caratterizzata da una grana fine nel proprio cuore. La persistenza di tale componente risulta più che accettabile, favorita da un nucleo più compatto rispetto a una forma più volubile sui margini a contatto con il vetro.
Il corpo della birra mostra fieramente il proprio livello cromatico, identificabile nel dorato decisamente brillant che viene evidenziato da una limpidezza garantita da trasparenze atte a promuovono una pulizia veramente ammirabile.

L’intensità degli aromi espressi è medio/alta, basata principalmente su un buon apporto maltato che trova le principali corrispondenze su spunti amabili, a richiamare miele, ed un panificato morbido con accenni alla mollica. Il profilo olfattivo non si limita alla pura e unica anima associabile al cereale: la luppolatura appare molto delicata, con ampie folate floreali che interagiscono al meglio con tutti gli altri elementi presenti. Risulta contenuta l’indole erbacea, meno impattante nel mix generale.

La frizzantezza si manifesta con un’accezione piacevolmente fine, per una giusta e ponderata mineralità funzionale nell’esaltare un corpo guizzante, capace di scorrere con leggiadria grazie alla propria fisionomia snella.
L’esperienza nella fase gustativa ripercorre i tratti salienti rilevati al naso, espressi nel modo più consono possibile nel sorso. Fondamentale è la dolcezza presente, che imprime lo sprint necessario ad un profilo molto semplice ma estremamente efficace. Tale indirizzamento permette l’enunciazione di una delicatezza generale alquanto favorevole nello stuzzicare la voglia di un richiamo immediato, che si tramuta in una replica scandita da brevissime pause tra un sorso e l’altro.
Il retrogusto non dimostra una piena secchezza, dettaglio che avvantaggia il richiamo al cereale contornato da una sezione amaricante di livello medio/basso.

Recensione Review Schneider Bayrisch Hell

La Bayrisch Hell è la classica birra che non t’aspetti da un birrificio che fino a questo momento ha proposto tutt’altro, ma in cuor proprio è la tipica birra che non stupisce per il know how che può essere trasmesso anche all’infuori dall’ambito di riferimento. Ne consegue che questa Helles risulta essere un prodotto ben studiato e realizzato nel modo appropriato, utile per ampliare la schiera di estimatori locali che potranno godere di uno stile più congeniale per il proprio palato, prima di passare a bevute più tradizionali in riferimento a ciò per il quale tale produttore ha fondato la propria nomea.
All’estero, questa etichetta può essere sotto stimata: non si discute la fattura di questa birra, ma occorre uscire dal preconcetto parecchio comune protratto nei confronti di altri birrifici, idealizzati per alcuni stili e denigrati per altri proposti (nonostante il prodotto possa essere molto valido).
Una possibilità a questa Helles va sicuramente data, con la sicurezza che non sarà un pentimento.

Recensione Review Schneider Bayrisch Hell

NOME BIRRA: BAYRISCH HELL
BIRRIFICIO: Schneider
STILE: Helles
ABV: 4.9%
FORMATO: BOTTIGLIA, 50 cl.

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