RECENSIONE: BREWDOG OVERWORKS – COSMIC CRUSH QUINCE SOUR

Siamo giunti a questo terzo capitolo di una piccola raccolta dedicata alle produzioni acide del progetto avviato da Brewdog, denominato Brewdog Overworks. Le precedenti etichette analizzate fanno anch’esse parte della linea Cosmic Crush: potete trovare la versione Peach (per leggere la recensione, CLICCA QUI) e quella Raspberry (per leggere la recensione, CLICCA QUI).
Prendo la palla al balzo per comunicarvi qualcosa che ho (volutamente) omesso nei due resoconti già affrontati: il progetto Brewdog Overworks non esiste più.
Negli ultimi anni alcuni produttori europei, come appunto Brewdog e Mikkeller (per citarne un altro), hanno impiegato ingenti risorse finanziarie per creare il proprio reparto Sour, con la volontà e desiderio di affermazione anche in una nicchia distante dal segmento di pubblico con la quale hanno stabilito il proprio successo. Il mercato continentale legato alle fermentazioni spontanee (legato soprattutto al vicino Belgio) e le dinamiche d’oltreoceano (in cui, va detto, esiste la piaga delle bottiglie rivendute sul mercato secondario a prezzi allucinanti) non si sono rivelati un azzardo redditizio, anzi. Un motivo su tutti? Il neonato progetto ha dovuto fronteggiare dopo pochissimi mesi dall’avviamento la disgrazia dell’avvento del COVID, un imprevisto che ha segnato in modo irreversibile il futuro di molte aziende, anche quelle più piazzate. Il Regno Unito non ha saputo fronteggiare al meglio l’emergenza: basti guardare i dati relativi alle chiusure di centinaia di pub che non sono sopravvissuti, ultimo anello di una catena che intacca tutti quelli precedenti fino ad arrivare all’origine di tutto ciò, ovvero la produzione.
La Taproom di Brewdog Overworks, creata nell’ala separata dallo stabilimento principale per evitare contaminazioni con la produzione principale, non ha mai più osservato giorni di apertura, decretando la morte naturale di un progetto naufragato nel giro di qualche anno. Brewdog è prontamente intervenuta per risollevare le sorti aziendali, dopo questo duro colpo: infatti, il capannone adibito al progetto Overworks è stato convertito in una distilleria di tutto rispetto, che accoglie diversi alambicchi per la produzione dei propri Gin (The Lonewolf nelle varie versioni e lo Zealot’s, i più rinomati), oltre a macchinari dedicati esclusivamente alla distillazione del Whisky e una zona affinamento nella quale vengono lavorati dei Rum che probabilmente vedranno la luce in futuro sotto etichetta Brewdog. Come si può chiaramente intuire, il birrificio scozzese non si lascia scappare nessuna opportunità, anche al di fuori dal proprio progetto principale dedito alla birra.

Ma torniamo alla birra in questione: Cosmic Crush Quince Sour è una Fruit Sour/Wild Ale da 5.6% ABV che prevede l’aggiunta di mele cotogne in un mosto lavorato con i principi della fermentazione spontanea. La maturazione è avvenuta in foeder (di non specificata natura, un peccato non essere a conoscenza di informazioni più dettagliate a riguardo). Questi contenitori sono molto più grandi dei classici barili di quercia: basti pensare che, di norma, possono ospitare una quantità di liquido pari a un minimo di 600 litri (circa 160 galloni). Non si conoscono nemmeno i tempi dell’affinamento.
Quindi non resta che stappare la bottiglia per cimentarsi con un confronto diretto.

Recensione Review Brewdog Overworks Cosmic Crush Quince Sour

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La Cosmic Crush Quince Sour propone una schiuma soffice di colore bianco, che si manifesta con una grana fine che si mantiene costante nella propria forma. La struttura generale è soggetta ad un affievolimento graduale che costituisce una dipartita più che accettabile.
Il corpo della birra splende grazie ad una colorazione dorata carica, caratterizzato da un aspetto in cui la velatura diffusa si sviluppa in modo omogeneo, non disdegnando interazioni funzionali con la luce. Il perlage è presente e visibile, per un suggerimento che lascia scampo a poche interpretazioni per quanto riguarda il livello della carbonatazione, abbastanza vivace.

L’intensità degli aromi è alta, il cui tenore è evidenziato da una spiccata complessità donata da diversi inserimenti di varia natura. Sentori di mela e pera accolgono sfumature più rustiche che ricordano le fioriture campestri. Il brettanomyces apporta il proprio contributo emanando richiami vinosi che si legano ad altri tratti che trovano associazione nel regime speziato, sotto forma di zenzero e rafano (cren). In background, sguazza una citricità funzionale nell’adottare il ruolo di base portante con accenni limonosi che non vanno in conflitto con gli altri sentori fin qui già rilevati. Il profilo generale denota un buon equilibrio, per una libertà d’azione concessa a ciascuna componente presenta.

La bollicina stuzzica subito il palato con la propria natura fine e pungente, per un’ottima connessione con l’acidità presente. Il corpo è in linea con l’effettività dell’ABV, dimostrazione di una giusta e lodevole capacità di scorrevolezza che rispecchia le aspettative.
Nel gusto, la forte componente citrica caratterizza ampiamente l’andamento della bevuta. Appaiono meno chiari alcuni aromi rilevati precedentemente al naso, soprattutto quelli correlabili all’ingrediente protagonista di questa creazione, che abbozza minimi guizzi in una coltre che non favorisce molta volontà di protagonismo. Si susseguono poi piacevoli rimandi vinosi, agrumati (con relative pungenze amaricanti da scorza di pompelmo, limone e bergamotto). Il finale vira su linee rustiche e terrose dettate dal brettanomyces, con evocazioni decisamente apprezzabili che mettono in evidenza tratti legnosi e leggermente vanigliati, sintomo di una buona trasmissione fornita dal foeder di maturazione.
Il retrogusto risulta asciutto, grazie ad una secchezza ideale che ripulisce correttamente il boccato per resettarlo al meglio.

Recensione Review Brewdog Overworks Cosmic Crush Quince Sour

Questa Cosmic Crush Quince Sour dimostra uno stato calante della mela cotogna, che comunque non ne determina una cattiva bevuta, anzi: certo, quel che ci si aspetta è la presenza di un’aggiunta che dovrebbe accalappiare l’attenzione per farsi ricordare in modo più appropriato. Nonostante il momento di maggior splendore dell’impatto aromatico sia presumibilmente svanito, questa Fruit Sour/Wild Ale mette in evidenza un brettanomyces splendido, in forma smagliante. Questo elemento infonde una bevuta più lineare e statica, ma altamente appagante per il rapporto instaurato e fruibile in questo preciso momento.
Riassumendo le sensazioni che questo pezzo ha saputo regalare, direi che rimane un pizzico di delusione sulla mancata partecipazione della mela cotogna, ripagata in altri termini dall’evoluzione intrapresa del profilo generale che si può considerare positiva e largamente soddisfacente.

Recensione Review Brewdog Overworks Cosmic Crush Quince Sour

NOME BIRRA: COSMIC CRUSH QUINCE SOUR
BIRRIFICIO: Brewdog Overworks
STILE
: Fruit Sour/Wild Ale
ABV: 5.6%
FORMATO: BOTTIGLIA, 50 cl.

LOTTO: 017
SCADENZA: 19/10/2023
BEVUTA IL: 26/06/2023

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