La birra è una bevanda che crea socialità. Questo non vale solamente per il consumatore finale, ma risulta essere un concetto genuino e naturale anche nel momento in cui dei team produttori si riuniscono per realizzare una cotta. Infatti, Sleepless Night (questa è la versione 2023) è un’etichetta realizzata con la collaborazione di ben cinque birrifici laziali (Eastside, Ritual Lab, Rebel’s, Vento Forte e Hilltop), più una torrefazione (Aliena) che ha dato supporto per personalizzare tale ricetta con un elemento fondamentale.
PREMESSA.
Gli affezionati più longevi del blog sicuramente avranno esclamato nella loro mente: “Ma la recensione di questa birra non era già stata pubblicata tempo fa?”. La risposta è sì, ed è la prima volta che lo stesso prodotto viene riproposto su questo sito. Ma alla base di questa pubblicazione c’è un motivo ben preciso, che molto probabilmente farà da apripista ad una cerchia ristretta di birre, in particolar modo quelle che contengono in aggiunta il caffè.
Vi spiego subito la motivazione principale: essendo Sleepless Night una birra prodotta da un birrificio artigianale, che a sua volta si appoggia ad una torrefazione artigianale, la varietà (non la provenienza) del caffè immesso nella ricetta è stata sostituita con un’altra.
Nel frattempo, i ragazzi di Faro – Caffè Specialty hanno voluto elevare il proprio lavoro fondando Aliena, un brand che lega il loro operato ad un nome ben preciso per esplorare anche soluzioni esterne dal proprio bacino d’utenza di riferimento (grazie anche ad uno shop online alla portata di chiunque, che trovate a questo link: CLICCA QUI). Una scelta commerciale che trova sbocco in due metodi di vendita diversi, ma rivolti allo stesso tipo di consumatore. L’esportabilità dei propri prodotti tramite il proprio sito trova terreno fertile grazie ad un’immagine ed un appeal sicuramente intrigante, per un prodotto presentato in un packaging altamente riconoscibile. Per coloro invece più tradizionalisti e a stretto contatto con tale realtà, c’è la possibilità di poter fruire di tali proposte recandosi presso il negozio fisico situato in Via Piave 55, a Roma.
PERCHÈ QUESTO LOTTO È DIVERSO?
Torniamo su un punto fondamentale per comprendere il perché della scelta di (dover) variare la ricetta di questa birra: quando si parla di Specialty Coffee, sopraggiungono molteplici fattori che possono determinare il successo o anche il declino della stessa varietà presa in esame.
L’artigianalità della lavorazione influenza enormemente il risultato finale: facendo un esempio molto più vicino a noi, la coltivazione agricola dei cereali è l’esempio che ci può far capire al meglio quali possano essere le problematiche fondamentali nella differenza in termini qualitativi. Basti pensare ad una stagione non molto proficua sotto il punto di vista meteorologico: un raccolto che non gode delle condizioni ideali per esprimere il suo massimo potenziale sarà da considerarsi deludente dal punto di vista della resa. Ma non può essere solo questo il motivo: quando si parla di caffè, specialmente di varietà particolari derivanti da piante più o meno pregiate, si fa riferimento sempre a micro lotti. La conseguenza di tale operato si riscontra sulla reperibilità di tale prodotto, determinato sia nella quantità che nella stagionalità.
Quindi, uno dei motivi principali per cui la Sleepless Night attuale, Imperial Porter da 9.5% ABV che contiene anche estratto di vaniglia tra gli ingredienti, presenta la lavorazione effettuata presso la Fazenda Senhor Niquino (collocata nel comune di Carmo de Minas, Brasile) è proprio legata all’effettiva disponibilità usufruibile nel momento in cui c’è necessità di eseguire una riproposizione di taluna birra.
DA CHI È COLTIVATO IL CAFFÈ UTILIZZATO?
Come di consueto, vi espongo un piccolo focus sull’azienda coltivatrice di tale caffè.
Luiz Paulo Dias Pereira Filho rilevò la fazenda di famiglia nel 2004, dopo la morte del proprio nonno, soprannominato Niquino (da qui la dedica in onore di colui che aveva dedicato la propria vita in tale settore). I caffè coltivati vengono poi processati nella limitrofa fattoria Irmãs Pereira, di proprietà della madre di Luiz Paulo. Dal 1970 è passata da 90 ettari agli attuali 250 totali (di cui 120 riservati esclusivamente alle piantagioni di caffè), aumentando e migliorando nel corso degli anni sia la quantità dei lotti prodotti, sia le infrastrutture per poterli lavorare.
Esiste uno stretto filo conduttore, oltre quello famigliare, che determina una delle parentesi più belle che possano esistere in questo specifico settore: Luiz Paulo è uno dei fondatori di CarmoCoffee, una sorta di consorzio dedito all’esportazione nel resto del mondo del caffè brasiliano coltivato nella propria area di riferimento. Tale associazione alimenta gli sbocchi commerciali sia della propria matteria prima, sia di quella che esce dall’azienda della madre. Ciò permette un sostentamento consono (grazie anche ai 0.10$/libbra aggiunti al valore di mercato del caffè stesso) per poter garantire un programma specifico denominato CriaCarmo, che consiste in un progetto sociale rivolto a più di 200 bambini dall’età compresa tra i 7 e 17 anni. Essi possono così usufruire di attività extra scolastiche come lezioni di nuoto, karate, scacchi e calcio, utili per garantire un futuro migliore ad una gioventù ritenuta molto spesso a rischio, a causa delle zone in cui sono costretti a vivere.
LA TORREFAZIONE.
Questo caffè fa parte della linea Umana di Aliena, che raccoglie tutte le tostature medie (effettuate per estrazioni tramite espresso/moka) di Faro – Caffè Specialty. Si tratta di un naturale, che viene prodotto da piante di varietà Yellow & Red Bourbon ed Acaia, i cui frutti vengono raccolti ad un’altitudine compresa tra 1.100 e i 1.300 metri sopra il livello del mare. Se alla mattina o in qualsiasi parte della giornata, non volete rinunciare ad una tazza di caffè di buona qualità, potete trovare questo prodotto al seguente link: CLICCA QUI.
Eastside Brewing, per l’introduzione del caffè in questione nella propria birra, ha adottato un rapporto di 10 kg su 24 ettolitri totali, che si traducono in poco più di 4 grammi per litro, macinati a mano ed immessi a freddo nei giorni appena precedenti al confezionamento.
ANALISI VISIVA.
La Sleepless Night (2023) appare totalmente rinunciataria per quanto riguarda la costruzione di una possibile e quanto meno auspicabile schiuma, che alla fine risulta totalmente non pervenuta. L’unica presenza rilevabile negli attimi appena postumi al versaggio è la bordatura color nocciola che costeggia la parte più esterna a contatto col vetro, mentre la parte centrale risulta assente lasciando sguarnito un liquido che non può godere di nessun riparo, neanche per qualche secondo.
Il corpo della birra dimostra i classici dettami cromatici previsti dallo stile, sotto forma della classica colorazione nera dall’aspetto denso (effetto placebo conseguente alla fase di mescita) e pieno.
ANALISI OLFATTIVA.
L’intensità degli aromi è medio/alta, elaborata da un ottimo equilibrio iniziale fondato sulla cooperazione di tutti gli elementi coinvolti. Possiamo trovare cioccolato al latte (con sprazzi eleganti di fondente), caffè, vaniglia, nocciola e mandorla tostata per stabilire il fulcro fondamentale del profilo olfattivo. Negli istanti appena successivi, qualche sfumatura di liquirizia inizia a fare breccia, anche grazie a miti accenni etilici che si rivelano funzionali per preservare i sentori sin qui presentati, dando lustro ad una lunghezza sensoriale utile e piacevole.
ANALISI GUSTATIVA.
La frizzantezza è ridotta all’osso, molto fine nella risicata accezione che solletica il boccato. Il corpo dimostra la propria indole decisa, con stoccate alcoliche che richiamano l’effettivo ABV in maniera più diretta di quanto ci si possa aspettare (parvenze meno dense soprattutto nei primi sorsi. Prendendo confidenza tale sensazione aumenta verso una viscosità tutto sommato molto accessibile).
Nel gusto, si palesano immediatamente le avvertenze amabili traducibili in caramello e cioccolato, che fanno da preambolo ad un’evoluzione progressiva in direzione delle pure essenze che caratterizzano questa varietà di caffè. Rilevabile è il tocco balsamico in entrata condito da leggera spezia (assecondata ed esaltata nel picco alcolico). La continuazione apparecchia l’interazione tra la componente caffettosa, maggiormente associabile alla frutta secca (nocciola e mandorla), e la vaniglia, che dona un finale morbido e meno impegnativo.
Il retrogusto percorre un viatico che mette in risalto una scia di cacao smussata dalla dolcezza della vaniglia, in grado di coinvolgere il boccato con maggior morbidezza in senso generale, sensazione che si dimostra poi utile nell’assottigliare le note di cioccolato fondente che cercano di emergere anche nel post bevuta.
IMPRESSIONI GENERALI.
La Sleepless Night (2023) cerca di dare un’immagine veritiera di sé stessa, per certificare il lavoro effettuato con aggiunte di diversa natura che esprimono la volontà di farle convivere nel miglior modo possibile. Il caffè utilizzato viaggia d’inerzia grazie al contributo efficace dei malti torrefatti, trovando un alleato fedele e rispettoso nella vaniglia che rende il profilo più piacione senza sconfinare in derive statiche o stucchevoli.
Alla fine, si può tracciare un identikit generale di questa Imperial Porter, traducibile esattamente nella schiettezza e nella spontaneità con la quale essa si pone.
Sleepless Night (2023) è un buon compromesso per concludere una cena oppure una serata, con il proprio spirito liquoroso e meditativo che sa accarezzare l’anima rendendola inerme in balìa di una delizia da assaporare lentamente.
NOME BIRRA: SLEEPLESS NIGHT (2023)
COLLABORAZIONE: Eastside Brewing + Rebel’s + Hilltop + Vento Forte + Ritual Lab
STILE: Imperial Porter
ABV: 9.5%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.
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