RECENSIONE: LABI - LONG RACE

Siamo a Rosà comune in provincia di Vicenza, che si trova tra Bassano del Grappa e Cittadella. Qui è nato Labi, un progetto che ruota attorno alla realizzazione della propria birra, in un Veneto che col passare del tempo inizia a pullulare di produttori in questo ambito. Quello che era un desiderio, ha cominciato a prendere forma una notte durante una vacanza in Sardegna: due amici, un sogno in comune: aprire il proprio birrificio.
Ed è così che attualmente Labi vanta diverse birre in produzione, con una linea denominata Garage ed un’altra chiamata Prestige.
Partiamo dalla più semplice della prima serie, ovvero la Long Race, una Golden Ale da 4.5% ABV. La ricetta prevede malti Pils e Caramel Pils, con una luppolatura delineata dall’Hallertau Blanc e dall’Hallertau Perle.

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La Long Race forma una schiuma bianca con grana ibrida fine/media, dalla consistenza pannosa e morbida, che permette una presenza lungamente persistente.
Il corpo della birra è di color oro, dall’aspetto estremamente pulito e brillante, che mette in mostra una notevole limpidezza.

L’intensità degli aromi è medio/alta: i primi sentori che emergono sono miele e crosta di pane, prerogativa esclusiva rilasciata dai malti usati per questa ricetta. Successivamente entra in gioco anche il profilo luppolato, che senza presunzione od arroganza, ben si lega con le caratteristiche dei cereali, per definire un olfatto tranquillo e lineare.
La frizzanteza è minima, per offrire una bevuta parecchio azzeccata sul tema. Il corpo è facile, andante e notevolmente scorrevole, proprio quello che ci si aspetta da una Golden Ale.
Nel gusto, la componente dolce dei malti accompagnano il sorso dall’inizio alla fine, con insinuazioni erbacee, leggermente floreali, che stuzzicano la bevuta in modo abbastanza morbido.
Il retrogusto denota una buona secchezza, arrivando al capolinea con un colpo di coda amabile (ritorno della sensazione dolce maltata).

La Long Race si lascia bere tranquillamente, per uno stile che non necessita di grandi pretese e voli pindarici che rischierebbero solamente di svoltare in sconfinamenti forzati e mal digeribili.
La semplicità della bevuta è proprio il tratto definitivo e principale che ben si propone ad occasioni quotidiane, per accompagnare momenti conviviali senza badare troppo a sofisticherie non necessarie e disfunzionali, che risulterebbero fuori luogo in situazioni come quella indicata.