RECENSIONE: RADIOCRAFT – PAPERCUT

Chi come il sottoscritto ormai è sulla trentina avanzante, solo leggendo il nome di questa birra molto probabilmente proverà della nostalgia. Quella sensazione che va a ritroso e scava nei ricordi di un passaggio tra infanzia e adolescenza che ha segnato indelebilmente la vita di molti. Il nuovo millennio inizia ufficialmente e la scena musicale dedita alle sonorità più dure inizia a sfoderare band che trovano il proprio massimo splendore proprio in questi anni.
Una di queste debutta proprio nel 2000, con un album ormai diventato una pietra miliare del heavy rock moderno. Stiamo parlando di Hybrid Theory dei Linkin Park.

Ricordo molto bene come MTV in quel periodo era una sorta di vaso di pandora per scoprire ed ascoltare nuova musica.  One Step Closer fu il singolo apripista del loro debutto, un videoclip che uscì il 28 Settembre 2000 e che anticipò l’uscita dell’album prevista per il 24 Ottobre dello stesso anno.
Nel 2001 poi furono realizzati altri singoli come Crawling, Papercut e In the End, diventato poi uno dei brani più adorati dai fan della band.

I ricordi si fanno ancor più nostalgici quando penso al mio primo approccio con tale album. Mio cugino, colui a cui devo la mia intera formazione musicale, mi regalò tale CD: fu un ascolto in loop per giorni e giorni, nella quale non vi era spazio per altro. Almeno quattro o cinque volte al giorno il disco finiva la propria corsa composta da dodici tracce.
I ragazzi di Radiocraft hanno improntato il proprio progetto basandosi su birra e musica: è proprio il titolo del terzo singolo di Hybrid Theory a dare il nome a questa Imperial Stout da 10% ABV, realizzata con due ingredienti particolari in aggiunta: fava di tonka e cannella.
Papercut vuole essere un giusto tributo a Chester Bennington, il frontman di questa band che ci ha lasciati il 20 Luglio 2017 nel modo più tragico possibile, dopo una battaglia silenziosa contro una depressione che nessuno dei suoi cari era stato in grado di captare.

Recensione Review Radiocraft Papercut

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La Papercut forma una schiuma di colore crema/nocciola chiaro basata su una bollicina fine che tende a mutare con l’avanzare della propria scomposizione generale. La consistenza è sin da subito soffice e pannosa, per una tenuta parecchio persistente.
Il corpo della birra si tinge di un nero tradizionale, per un aspetto visivo opaco e alquanto omogeneo.

L’intensità degli aromi è alta, nella quale spicca immediatamente la portata definita da cioccolato al latte molto nitido, che prende le redini di un olfatto in grado di regalare altri spunti come vaniglia e marshmallow. Successivamente si fanno largo altri sentori in una selva particolarmente apprezzabile, come caramello tostato, pane nero, leggero caffè. Queste sfumature costituiscono il background successivo nella quale l’espressione aromatica della cannella si frappone perfettamente, per agire da collante tra le due linee rilevate.

La frizzantezza è leggera, percepibile quel tanto per inserirsi bene in un contesto corretto in relazione ad un corpo facile e scorrevole. Si intuisce sin da subito che la prerogativa a livello di bevuta predilige una fluidità accentuata atta a nascondere l’ABV effettivo, che non accusa nessuna difficoltà per quanto concerne la fruizione.

Nel gusto, l’andamento mostra un’ottima evoluzione, sintomo di una gestione consapevole delle materie prime inserite. La partenza del sorso è dedicata all’amabilità, con caramello tostato a ripetersi per poi deviare su toni più accessi come cioccolato fondente. Leggera melassa fa da preludio all’entrata in scena della cannella che si fonde in un mix parecchio caratteristico grazie a nocciola e noce di cola. Il finale garantisce una buona persistenza, con lieve liquirizia a chiudere il tutto.
Il retrogusto lascia una scia speziata derivante dalla cannella, con cacao amaro e un pizzico di accezione balsamica ad allietare il post bevuta.

Recensione Review Radiocraft Papercut

Ottima prova sul filone che riguarda le birre scure dall’alto tasso alcolico. Radiocraft costruisce una personalizzazione sul tema che trova una resa parecchio lucida e brillante, per un’esperienza molto accattivante e vigorosa. Seppur personalmente prediliga le Imperial Stout maggiormente presenti a livello di corpo, grazie ad una tangibile morbidezza e pienezza, questa interpretazione si lascia ricordare per una struttura altamente ben architettata.
Non è chiaro se quest’etichetta sia (al momento) una one shot oppure una produzione stagionale. Sarebbe un peccato non poterne godere in occasione successive, e quindi lancio un appello spassionato al birrificio: una birra così ben riuscita è un peccato relegarla nella scatola dei ricordi.

Recensione Review Radiocraft Papercut

NOME BIRRA: PAPERCUT
BIRRIFICIO: Radiocraft
STILE: Imperial Stout
ABV: 10%
FORMATO: LATTINA, 33 cl.

CODICE LOTTO: L552021V
SCADENZA: 1/11/2025
BEVUTA IL: 08/09/2022

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