Bevog Brauhaus ritorna ad esplorare le vibrazioni acide, dopo la parentesi rappresentata dalla Jungle Hits: ecco Pangolin, Imperial Sour da 6.7% ABV. Questa birra prevede l’uso di una grande quantità di albicocche, con l’aggiunta della varietà più conosciuta di vaniglia, quella Bourbon proveniente dal Madagascar.
L’impegno nel sociale per Bevog Brauhaus continua, e questa volta si vuole mettere in risalto un animale simpatico nell’aspetto, come il pangolino. Questa creatura assomiglia ad un formichiere con le squame, e ultimamente è una preda molto ambita dai bracconieri.
La loro carne e le loro squame sono bramate in ambito medico, utili come ingredienti per principi attivi di alcuni farmaci di base.
Inoltre, la deforestazione delle aree in cui essi sono maggiormente concentrati non facilita la loro vita nel lungo periodo, creando problematiche nella riproduzione della specie.
Insomma, il pangolino è seriamente minacciato, e rientra in quella categoria di animali a rischio d’estinzione.
ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.
La Pangolin forma una schiuma bianca dalla consistenza pannosissima e compatta, che garantisce una tenuta molto persistente. Il corpo della birra è di color arancio, dall’aspetto parecchio succoso, hazy e di conseguenza molto opalescente.
L’intensità aromatica è media, nel quale spicca la delicatezza delle albicocche utilizzate, avvolte in una trama acida ottenuta grazie all’impiego dei lactobacilli. Il profilo generale si mantiene gentile e garbato, senza eccedere in astringenze marcate, garantendo quella linea light che caratterizza la maggior parte delle sour realizzate in alta fermentazione e inoculate successivamente. Nel medio/lungo periodo inizia ad uscire anche la vaniglia, mantenendosi su sfumature accennate con oculatezza e parsimonia. L’effetto globale che si viene a creare ricorda alla lontana quella della nuvola di zucchero filato.
La frizzantezza è ottima, tale fa formare un connubio ideale tra carbonatazione e acidità. Il corpo è molto scorrevole e largamente dissetante, fattore che agevola ancor di più la bevuta, che non manifesta particolarmente l’ABV indicato.
Nel gusto, la vaniglia tende a stazionare sulle labbra, approcciando il sorso con delicatezza e introducendo l’essenza fruttata delle albicocche che riescono ad esprimersi completamente. L’acidità risulta perfettamente proporzionata, creando sincronia soprattutto con la parte più dolce della frutta implicata in questa ricetta.
Il retrogusto è secco e dona discreta pulizia al palato, con un leggero ritorno di vaniglia che rimane molto piacevole ad esperienza conclusa.
La Pangolin è un altro azzardo di Vasja in campo sour, nel quale è già riuscito a dare dimostrazione di padronanza e consapevolezza di come tradurre le proprie idee in prodotti concreti. Questa birra si può considerare un’altra perla pescata dal birrificio austriaco, che garantisce quanto indicato sull’etichetta, esprimendo il concetto appieno. Su prodotti di questo stampo conta molto la resa generale in termini di bevuta, e qui siamo di fronte a qualcosa di inappuntabile sotto questo punto di vista. Si ha un tocco che sconfina leggermente nel pastry, e chiudendo gli occhi si può fare un tuffo nella propria infanzia, immaginando di camminare tra le giostre con in mano un bacchetto di zucchero filato.
Se fosse stata prodotta nel periodo estivo, la Pangolin avrebbe riscosso ancor più successo di quello che effettivamente è riuscita ad ottenere. Spero vivamente non sia una comparsata unica, con il desiderio di rivederla al più presto.
NOME BIRRA: PANGOLIN
BIRRIFICIO: Bevog Brauhaus
STILE: Imperial Sour
ABV: 6.7%
FORMATO: LATTINA, 50 cl.
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