In un caldo giorno di Settembre 2021 (addio mezze stagioni) è avvenuta una collaborazione che ha coinvolto due dei birrifici alla quale sono più legato in assoluto. Esattamente un anno dopo, l’ufficializzazione dell’uscita di questa release viene resa nota: Bevog Brauhaus e Põhjala ha unito le forze per dare vita ad un’Imperial Stout da 11.1% ABV, legata a due materie prime che vanno a rappresentare le proprie terre.
Seedated è il frutto di una ricetta che ha previsto l’aggiunta di segale nel grist dei malti, un cereale le cui coltivazioni sono parecchio diffuse in Estonia. Ma non finisce qui, perché l’altro elemento che ha trovato la propria collocazione all’interno di questa birra risulta essere parecchio insolito e poco comune.
Bevog Brauhaus ha deciso di tentare l’azzardo, sperimentando l’immissione di semi di zucca originari della Stiria, regione austriaca nella quale ha sede il birrificio in questione. I due produttori hanno poi destinato alla propria creatura un periodo di maturazione/riposo necessario per rendere il tutto il più amalgamato possibile, tempo che corrisponde ad un anno esatto, come accennato in precedenza.
ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.
La Seedated fatica a formare una schiuma propensa ad un mantenimento accettabile, a causa di una flebile presenza che abbandona nel giro di poco. Per quel poco che si è lasciata ammirare, la colorazione si è palesata su tinte nocciola/crema, mentre la conformazione della bollicina è parsa molto fine.
Il liquido è costituito da un livello cromatico scurissimo, corrispondente ai più alti EBC possibili, enfatizzato da un aspetto denso e quasi solido. Ne è la prova la repulsione nei confronti della luce, per un profilo immune da qualsiasi insinuazione esterna.
L’intensità degli aromi è sin da subito alta, rappresentata da un olfatto abbastanza monocorde che mette in mostra comunque note pregevoli: parecchio in auge è il cioccolato, dall’accezione maggiormente fondente rispetto a quella al latte. Buona è anche la presenza di sentori che vanno a ricordare la frutta secca, con tratti nocciolati che trovano un intreccio funzionale in riferimento a sensazioni di caramello e liquirizia. Purtroppo, i semi di zucca mancano all’appello: nel computo totale, tale essenza è stata molto probabilmente soggiogata da un’aromaticità maltata importante che non ha permesso a sfumature più delicate di proporre la propria personalità in favore di quelle maggiormente incisive.
La frizzantezza è fine ma abbastanza pungente nei primi istanti. Nelle battute successive si avverte un dissipamento funzionale in tal senso, per una carbonatazione più consona per favorire l’andamento generale. Il corpo è caratterizzato da un profilo cremoso, avvolgente e pieno. La punta alcolica che fa capolino risulta smussata ed ammorbidita nella consistenza manifestata nel sorso, seppur sia indice di allerta in riferimento all’ABV elevato.
Nel gusto, il boccato viene pervaso dall’importanza gustativa donata dal cioccolato, che pone qualche piccola astringenza (non disturbante) lungo il percorso. Fa la propria comparsa la segale, utile ad imprimere un tocco speziato che risulta piacevole e ben inserito. La continuazione suggestiona una vera e propria torta al cioccolato, con lievi accenni di liquirizia sul finale avvertibili grazie ad una maggiore dolcezza che aiuta tale sensazione. Purtroppo, anche in questa fase, i semi di zucca risultano non pervenuti.
Il retrogusto dimostra una secchezza ben assestata, con effetto asciugante adeguato per ripulire quasi totalmente il palato.
A conti fatti, l’euforia di una collaborazione dei sogni (per il sottoscritto) di questo calibro ha sicuramente alzato le aspettative a livelli altissimi. Con dispiacere, è giusto constatare una resa deficitaria sotto qualche punto di vista, poco identitario in un profilo non molto vicino a determinati parametri che soprattutto Bevog Brauhaus (birrificio che ha giocato in casa) ci aveva deliziato in passato con alcune uscite sul tema Imperial Stout (indimenticabile la Elvis Beersley, una delle birre one-shot del birrificio austriaco che vorrei sicuramente bere di nuovo, la cui recensione la potete trovare qui: CLICCA QUI).
Il risultato finale trova alcune lacune che inficiano l’esperienza generale come l’assoluta assenza di tracce per quanto riguardano i semi di zucca ed un’alcolicità alla cui si fa fatica dare confidenza.
Peccato, quando si trova un prodotto che sicuramente avrebbe potuto godere di sorte migliore è giusto valutarlo con più obbiettività possibile, nonostante i legami affettivi qui siano veramente tanti. Un passo falso ci può stare: d’altronde per la legge dei grandi numeri le probabilità aumentano quando le creazioni proposte vengono date alla luce con una fitta frequenza l’una dall’altra.
Guardiamola da un lato positivo: questo sintomo di umanità ci fa comprendere come nessuno è infallibile, un dettaglio mai da sottovalutare che ci fa comprendere ed apprezzare maggiormente il piacere di qualunque cosa.
NOME BIRRA: SEEDATED
COLLABORAZIONE: Bevog Brauhaus + Põhjala
STILE: Imperial Stout
ABV: 11.1%
FORMATO: BOTTIGLIA, 33 cl.
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