RECENSIONE: EVOQE - PERUVIAN COFFEE

“Ogni birra ha una sua storia: un insieme di aromi, di sentori e di sensazioni.” Si apre così la presentazione di una birra che porta con sé un significato sentito e profondo, che va oltre le solite e scontate dinamiche commerciali. Una storia che parla di amicizia, dedicata ad un fratello acquisito con il quale si condivide fianco a fianco la quotidianità lavorativa, rivolta all’ambizione e al raggiungimento di un fine comune.
Peruvian Coffee è molto di più di una birra per i ragazzi di Evoqe, autentico simbolo di un sentimento affettivo che cerca di far sentire ancor più a casa il proprio amico Hernan, uno dei tre soci del birrificio di Trebaseleghe (provincia di Padova).
Le sue origini peruviane sono state fonte di ispirazione per un progetto che ha coinvolto un’altra azienda veneta, ovvero Taste Coffee & More. Quest’ultima opera nel segmento legato al mondo del caffè, grazie ad una propria torrefazione attiva da un paio d’anni a Paese (provincia di Treviso) ed una sede in cui poter fare formazione professionale tramite workshop e corsi specifici rivolti a baristi o a semplici coffee lover. Fabio ed Elisa sono molto attivi virtualmente: infatti, potete apprendere molte curiosità tramite il loro canale YouTube, ricco di video didattici ed informativi. I due ragazzi trevigiani si sono rivelati fondamentali per dare pieno supporto al team di Evoqe, consigliando e poi consegnando il caffè protagonista di questa realizzazione.

La ricetta della Peruvian Coffee ha come obiettivo la miglior espressione possibile in relazione a stile e lavorazione del caffè in questione. Infatti, questa birra è inquadrata nel ramo delle basse fermentazioni, una Lager eseguita grazie all’impiego di malto Pils (per la quasi totalità) ed una piccolissima percentuale di Carafa 3, utile ai fini primariamente cromatici. La luppolatura è molto marginale in questo caso, utilizzata in modeste quantità per non interferire con l’anima del caffè prescelto, dotato di una complessità di base molto intrigante oltre ad essere tra i più pregiati al mondo.

I ragazzi di Taste Coffee & More, dopo attente valutazioni, hanno individuato nel Perù Geisha la varietà perfetta per tale elaborazione. Questa tipologia di caffè è coltivata a circa 1700 masl (sopra il livello del mare) presso i quattro ettari della Finca La Garmas di proprietà di Maximiliano Garcia, situata nel distretto di San Ignacio, a contatto con la zona più meridionale dell’Ecuador.
Si tratta di un lavato, la cui lavorazione consiste nella depolpazione delle ciliegie mature sottoposte successivamente ad una fermentazione di 24 ore. La fase successiva prevede il lavaggio delle stesse e conseguente asciugatura in condizioni di umidità ottimale. Durante il processo produttivo per la realizzazione del prodotto finito, il caffè (tostato appositamente light) è stato estratto a filtro V60 nella classica modalità che prevede 60 gr di chicchi macinati per litro di acqua (riscaldata a 93° C per favorire una corretta procedura). Il rapporto adottato per un bilanciamento consono della ricetta ha previsto l’immissione di 30 litri di caffè liquido nei 500 realizzati per la cotta.

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La Peruvian Coffee instaura una schiuma di colore bianco definita da una trama compatta grazie alla propria bollicina fine. Quest’ultima, è dotata di un’intrecciatura funzionale per garantire un mantenimento stabile, atto a favorire una tenuta regolare ed accettabile.
Il corpo della birra manifesta il proprio livello cromatico su accezioni dorate alquanto cariche, con sconfinamenti nell’ambrato/aranciato chiaro. L’aspetto dimostra un’opacità diffusa che caratterizza visivamente il profilo, con la propensione all’incupimento in situazioni di scarsa luminosità.

L’intensità dei sentori è medio/alta, dettata da un bilanciamento pressochè paritario tra le note maltate che vengono tradotte in crosta di pane, panificato più morbido, marzapane, leggero miele e aromi derivanti dal caffè. I riferimenti alla materia prima in chicco manifestano la propria vigorosità soprattutto nelle battute iniziali, vertendo principalmente sull’agrume (arancia, mandarino), oltre a piccole divagazioni sulla frutta a pasta gialla (albicocca). L’arco olfattivo si adagia su questi riferimenti senza essere in grado di poter esprimere un’evoluzione utile ad aggiungere ulteriori descrittori, con richiami maltati che sul lungo periodo tendono ad impadronirsi della scena a discapito delle essenze provenienti dal caffè.

La frizzantezza è leggera, merito di una mineralità molto fine che favorisce la fisionomia di un corpo agile e scorrevole. Il sorso, a centro corsa, fornisce una sensazione mediamente piena, che ben presto viene stemperata per dare addito alla coerenza dimostrata dall’effettività alcolica.
In bocca, l’assaggio esordisce su connotazioni maltate con sprazzi amabili di miele e biscotto a media cottura, utili nell’anticipare con la propria calorosa accoglienza i riferimenti agrumati analoghi a quelli già rilevati all’olfatto. L’intensità con la quale essi si manifestano è abbastanza assopita, in un intermezzo che fa trasparire anche una moderata acidità transitoria, preambolo favorevole per evidenziare sensazioni maggiormente speziate in dirittura d’arrivo, a base di cannella e noce moscata.
Il retrogusto focalizza l’attenzione sulle sottili e piacevoli astringenze che interagiscono con il palato, per indurlo ad un richiamo della bevuta particolarmente rapido ed immediato. Nella coda di ciò che si trascina nel post deglutizione, si può annotare anche una scia amaricante di stampo erbaceo, derivante dalla sezione luppolata.

Quando si utilizzano delle varietà di caffè che dimostrano una complessità analoga a quella del Perù Geisha, il margine d’errore risulta veramente risicato. In questo caso, la ricetta dipende da quella piccola percentuale di Carafa 3, che di fatto limita la neutralità necessaria per lasciare spazio alla piena e completa espressione insita al caffè utilizzato. Ciò condiziona l’andamento sia all’olfatto che nel gusto con un regime di efficacia parziale, complice la scelta dell’utilizzo di una tostatura chiara del Perù Geisha.
Infatti, l’estrazione in filtro enfatizza meno certe peculiarità, che definiscono con minor tono la possibilità di rendere maggiormente intenso il ventaglio aromatico della quale il caffè prescelto è composto.
Nonostante ciò, la bevuta risulta accessibile e priva di ostacoli lungo il percorso, agevolata da una fruizione facile ed immediata che accompagna la bevuta sulle morbide e piacevoli percezioni protagoniste di questa creazione.