RECENSIONE: VOLFAS ENGELMAN - APA

Non capita così spesso di imbattersi in prodotti provenienti dalle Repubbliche baltiche. Se l’Estonia è quella più famosa grazie a Pohjala, Pühaste, Sori e Tanker, non si può dire altrimenti per quanto riguarda la Lituania.
Volfas Engelman è un birrificio con sede a Kaunas, la capitale, ed è il secondo stabilimento più grande di questo paese. Attualmente, il sito produttivo è di proprietà finlandese: Olvi detiene il 99,57% delle quote ed è rispettivamente il terzo colosso in ordine di grandezza in Finlandia.
Balza subito all’occhio la lattina dalla forma allungata: la sua capacità è infatti 56,8 cl. Stampata su di essa si può trovare una vera e propria infografica, che mette in luce le materie prime utilizzate.
La APA di Volfas Engelman vuole essere un’Australian Pale Ale, anche se la luppolatura non è totalmente proveniente dall’Australia. Infatti, oltre a Ella e Galaxy, vengono utilizzati Rakau (Nuova Zelanda) e due luppoli tedeschi, come il Taurus e il Perle.

ANALISI COMPLESSIVA DELLA BIRRA.

La APA di Volfas Engelman si presenta con una schiuma molto compatta e soffice di colore bianco. Molto lunga è anche la persistenza che protegge il liquido sottostante.
Il corpo della birra è di color oro, caratterizzato da una discreta opalescenza nella quale il perlage rilevabile è molto vivace.

L’intensità degli aromi è bassa: note agrumate abbastanza flebili ricondotte a lime, limone e pompelmo giocano a nascondino tra una soglia scarica di cereale e un altrettanto leggero rimando biscottato. Inutile dire che l’ossidazione in questo prodotto è abbastanza tangibile, per la poca efficacia trasmessa dalle materie prime e da un leggerissimo sentore ferroso.
La bollicina presente è fine e pocobriosa, aspetto che smentisce definitivamente l’effetto visivo rilevato dopo il versaggio. Il corpo è scorrevole e non impegnativo, quanto basta per confermare l’ABV.
Nel gusto, i sentori risultano molto scarni: la componente agrumata percepita al naso sembra essersi dissolta quasi completamente. Rimane un tratto erbaceo che appare fine a se stesso, che tende a giocare in solitaria in mezzo ad un deserto organolettico che provoca quasi imbarazzo.
Il retrogusto è secco, con una portata amaricante che risulta tutto sommato piacevole.

Questa APA di Volfas Engelman è sicuramente d’impatto a livello visivo per una lattina che risalta agli occhi grazie alla propria forma imperante. Un prodotto da scaffale di supermercato che, se preso per quello che è, non sfigura dinanzi a molte altre etichette reperibili in contesti analoghi.
Una bevuta sicuramente non esaltante, ma che rispecchia il rapporto qualità/prezzo.